“Stiamo assistendo in queste ore sui principali social network ad attacchi infamanti e squadristi contro esponenti del Partito Democratico da parte di individui che strumentalizzano in maniera orribile la tragedia di Genova. Tutto ciò è squallido e inaccettabile. Ci difenderemo da questa gogna e da queste falsità anche per le vie legali perché tutto ciò non può essere tollerato”.
Lo ha affermato in una nota il segretario del Pd Maurizio Martina in relazione alle polemiche nate in seguito al disastro del crollo del ponte Morandi a Genova.
Stamane si è espresso sulla vicenda anche l’ex segretario dem Matteo Renzi, che replicando al vicepremier Luigi Di Maio ha affermato:
“Chi come Luigi Di Maio dice che il mio Governo ha preso i soldi da Benetton o Autostrade è tecnicamente parlando un bugiardo. Se lo dice per motivi politici invece è uno sciacallo. In entrambi i casi la verità è più forte delle chiacchiere: il mio Governo non ha preso un centesimo da questi signori, che non hanno pagato la mia campagna elettorale, né quella del PD, né la Leopolda. Utilizzare una tragedia per attaccare gli avversari, mentendo, dà il senso della caratura morale e politica del Vicepresidente del Consiglio”.
Cosa c’entra il Pd con Autostrade e i Benetton?
Il Pd non vorrebbe essere coinvolto nella caccia ai responsabili sorta in seguito al crollo del Ponte Morandi, ma come denunciato da Luigi Di Maio ha denunciato che il Partito Democratico ha prorogato la concessione ad Autostrade per l’Italia “di notte” con una “leggina” inserita nello “Sblocca Italia” nel 2015.
“È successo nel 1999. L’ Iri sapeva di avere per le mani, con le autostrade, una gallina delle uova d’ oro, ma pensò bene di cederla. Uno degli affari peggiori che si ricordi per lo Stato, uno dei migliori che si ricordi per i Benetton, che da quel momento campano di rendita. A gestire l’ operazione fu l’ allora presidente dell’ Iri, Gian Maria Gros Pietro, gran frequentatore di salotti che contano e amico di Romano Prodi. Subito dopo la privatizzazione delle autostrade, Gros Pietro fu assunto dai Benetton per presiedere le autostrade. Stipendio: un milione di euro l’ anno”.
Chi ha dato la concessione alla famiglia Benetton?
Mario Giordano ieri su La Verità ha raccontato la vicenda della concessione delle autostrade alla famiglia Benetton:
“È successo nel 1999. L’ Iri sapeva di avere per le mani, con le autostrade, una gallina delle uova d’ oro, ma pensò bene di cederla. Uno degli affari peggiori che si ricordi per lo Stato, uno dei migliori che si ricordi per i Benetton, che da quel momento campano di rendita. A gestire l’ operazione fu l’ allora presidente dell’ Iri, Gian Maria Gros Pietro, gran frequentatore di salotti che contano e amico di Romano Prodi. Subito dopo la privatizzazione delle autostrade, Gros Pietro fu assunto dai Benetton per presiedere le autostrade. Stipendio: un milione di euro l’ anno”.
Ma dai,morti viventi,ma perché parlate sempre di fascismo?cosa c’entrano i fascisti con le disgrazie?ma finiscila Martina!!e pensa di fare mea culpa per quello che è successo!!
Povera italia com l’avete ridotta!!!italia,paese di truffatori e corrotti difesi dai poteri dello stato!!!vergognatevi
Continuate continuate Martini renzi ecc ecc continuate sempre con la vostra linea presto sparirete dalla faccia della terra!