Il governo “è determinato a varare a settembre una grande operazione di messa in sicurezza infrastrutturale del Paese. Un piano che non riguarderà solo la rete autostradale, i ponti, i viadotti, gli acquedotti, ma anche le scuole e le situazioni di rischio causate dal dissesto idrogeologico”.
Così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti in un’intervista a Il Messaggero.
Quanto alla questione della revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia, concessionaria della famiglia Benetton che gestisce anche il ponte crollato a Genova, Giorgetti ha detto che l’offerta di Autostrade di ricostruire il ponte e di mettere a disposizione un fondo per le vittime della tragedia “è un atto dovuto e anche tardivo. E’ il minimo che potesse fare, dopo i primi comunicati inverosimili”.
“Sono tornati sulla terra – ha aggiunto – ma il governo, con responsabilità e senza fare processi sommari, ha intenzione di verificare se esistono le condizioni per il permanere della concessione. Ciò che è accaduto è impensabile: un tratto autostradale non può e non deve crollare in un Paese come l’ Italia. Ciò che ho visto oggi ai funerali, il dolore dei familiari delle vittime, è stato straziante. A maggior ragione bisogna fare giustizia”.
Alla domanda se il governo fermerà la procedura di revoca della convenzione in caso si scoprisse che Autostrade non ha colpe, Giorgetti ha risposto: “Ci saranno tutte le verifiche del caso. C’è un’inchiesta penale, con ipotesi di reato gravissime e i risultati dovranno arrivare al più presto: non possiamo accettare che certe situazioni si protraggono all’infinito e si arrivi a prescrizione come per la strage di Viareggio”.
E sulla proposta di ricostruzione del viadotto avanzata da Autostrade, Giorgetti ha affermato: “La loro disponibilità è doverosa. Ora il governo valuterà se accettare, nella consapevolezza che non basta questo per chiudere la partita”.