“Ai solenni funerali di Genova, si sono uditi chiaramente sonanti fischi al PD. Nulla di cui maravigliarsi, in effetti. Il popolo non dimentica chi l’ha tradito”.
Così Diego Fusaro nella sua rubrica “Lampi del Pensiero” su Affari Italiani.
“La classe lavoratrice” aggiunge il filosofo “non dimentica chi l’ha massacrata a colpi di jobs act, competitività globale e sfide della mondializzazione”.
“E, intanto,” conclude “ci è sembrato di sentire Delrio che gridava con stridula voce ‘Morandiiii! Si chiamava Morandiiiii’. Ma era solo una sensazione da notte di mezza estate”.
Fusaro in conclusione fa riferimento all’urlo di Graziano Delrio in aula alla Camera dei Deputati contro Giuseppe Conte.
Il premier nel suo discorso aveva parlato di un “congiunto” del presidente della Repubblica insultato sui social network. Delrio aveva quindi urlato il nome “Piersanti” rivolto a Conte.
Allora Fusaro commentò così: “‘Piersanti si chiamava, Piersanti!’. In questo disperato e disperante grido di Graziano Delrio è racchiusa tutta la pochezza, tutta l’impotenza, tutta l’insignificanza, tutta l’irrilevanza delle sinistre. Che letteralmente nulla hanno più da dire”.
“Esse” proseguiva Fusaro “hanno tradito i lavoratori per difendere i dominanti, hanno abbandonato la lotta contro l’imperialismo per appoggiare l’imperialismo stesso. Esse pensano di essere la soluzione al problema. E invece sono il problema stesso”.
“Ai funerali di Stato non mi era mai capitato di vedere l’applauso del popolo al governo”
Diego Fusaro ha anche commentato l’applauso a Di Maio e Salvini e i fischi al Pd ai funerali di Stato delle vittime del crollo del Ponte Morandi a Genova: “Sono nato nel 1983 e in questi trentacinque anni di vita non mi era mai capitato di vedere ai funerali di Stato l’applauso del popolo al governo,” ha affermato, aggiungendo che “è un fatto significativo che non può essere ignorato che non può essere ignorato e che segnala che qualcosa sta cambiando”.
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