Repubblica, Zaia e Giorgetti: sappiate che su Autostrade siamo in massima allerta!

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Come al solito quello che un tempo appariva (in realtà non lo era, perché distingueva anche ai bei tempi tra i potenti, quelli amici e quelli nemici a seconda degli interessi di De Benedetti e Scalfari, ma almeno faceva di tutto per sembrarlo) come il fustigatore dei potenti, ora non riesce più tenere in piedi neanche la posizione dell’ipocrita che dice una cosa per farne un’altra.

Infatti in questo articolo, che mi risulta non essere firmato, lascia da parte qualsiasi ipocrita apparenza per prendere decisamente la funzione di organo ufficioso della famiglia Benetton.

Il giornale dei furbetti del potere finanziario, dà voce a Luca Zaia.

Zaia, per chi non lo sapesse, è il governatore leghista del Veneto.

Repubblica, tra l’altro, di lui in un inciso apparentemente banale lo descrive ‘veneto come i Benetton’.

Decodifico, cercando di interpretare il recondito significato per noi gente del popolo e orgogliosamente tali e desiderosi di rimanerlo.

Recondito, perché non ci sarebbe una stretta necessità di precisare che Zaia è veneto come i Benetton.

Se lo si fa viene da pensare che si scrive qualcosa che, chi non ha familiarità con la problematica in oggetto, non può intendere a pieno e non si vorrebbe che neanche avvenisse.

Non faccio una ricostruzione da professionista (che non sono e non desidero essere) di immaginifici retroscena, come usano i giornaloni, che virgolettano frasi mai ascoltate, ma presentate come se fossero state davvero udite.

Succede un po’, come potrebbe capitare a volte a ciascuno di noi, di trovarci di fronte al classico caso di gente che si finge amica, ma in effetti ha tutt’altro che sentimenti disinteressati.

Perciò quell’inciso – ‘Zaia è veneto come i Benetton’ – non è ‘disinteressato, o meglio non è neutro.

In altre parole sta a significare che Zaia non può non ‘avere a cuore’ gli interessi dei Benetton.

Come fa il Governatore leghista del Veneto a non difendere il più importante gruppo imprenditoriale del Veneto?

Può venire pure il sospetto che Giorgetti non sia insensibile a questo ‘sentimento di corregionale vicinanza’ di Zaia verso i Benetton.

Si può può persino maliziosamente pensare che Salvini, fatta la indispensabile dichiarazione sulla necessità della revoca della concessione governativa ad Autostrade Per L’Italia (cioè ai Benetton) poco prima di presentarsi i funerali di Stato a Genova, abbia ritenuto esaurito il suo compito con quella dichiarazione.

Ma, non si sa mai che Salvini abbia ascoltato la vocina di qualche diavoletto mandato dal Veneto o da Roma, ci permettiamo di rammentargli che gli applausi che ha ricevuto pochi giorni fa a Genova in un contesto così drammatico che non si trovano parole a descriverlo, risuoneranno per lui con un boato di pari forza a quello che hanno sentito gli sfortunati che sono stati travolti dal crollo del Ponte Morandi, ove fossero traditi i loro familiari che gli hanno tributato quegli applausi.

Applausi sinceramente sentiti fatti in un drammatico funerale corpore presenti dei familiari deceduti nel crollo del Ponte Morandi.

Ci dispiace per la durezza del monito che rivolgiamo a Salvini, ma siccome si tratta di materia delicatissima, è bene essere più che espliciti con lui, per cui abbiamo sinceri sentimenti di stima che vogliamo proteggere dall’usura del tempo e conservare intatti.

Continuando a leggere le dichiarazioni di Zaia riportate da Repubblica, ci allarmiamo ancora di più.

Infatti il Governatore del Veneto, intervenendo sul tema dei “colpevoli” afferma:

“Penso che ci siano responsabilità oggettive del gestore così come della vigilanza.
Si è letto tutto e il contrario di tutto, in questi giorni, è lo stesso dibattito che si è vissuto per le banche popolari, quando si è puntato il dito solo su Consoli e Zonin ma andava accesa una lampadina anche sulla Banca d’Italia.
E non lo dico per scagionare Atlantia.
Credo che, nelle prime ore dopo il disastro, la situazione sia stata gestita male dalla famiglia Benetton. Però è fondamentale chiarire fino in fondo le cause del crollo e le responsabilità”.

Lo diciamo esplicitamente: questa dichiarazione la riteniamo inaccettabile! Primo per i cittadini morti per il crollo del ponte.
Secondo per la mancanza di rispetto per l’intelligenza degli italiani.

Respingiamo sdegnosamente queste parole e vorremmo sentire Zaia dire che non le ha mai pronunciate.

Come fa a paragonare il pur enorme scandalo bancario del Veneto che ha travolto Consoli e Zonin, con quanto è successo a Genova?

Lo sa, Zaia, che sotto il Ponte Morandi ci sono rimaste 43 persone?

E poi, ancor più vergognoso il riferimento a Banca Italia rispetto allo scandalo bancario che ha visto come protagonisti i suoi correligionari.

Come per dire, siccome i responsabili sono tanti ai più alti livelli, bisogna fare accurati accertamenti.

Rileggiamo le sue parole, se davvero sono state da Zaia pronunciate: ‘fondamentale chiarire fino in fondo le cause del crollo e le responsabilità’.

Tratteniamo a stento la rabbia.

Scusa, Governatore del Veneto, sai distinguere tra responsabilità secondo il diritto amministrativo, secondo il diritto civile, secondo il diritto penale?

Ebbene, se non lo sapessi, ti aiutiamo noi, nella nostra pochezza.

È competenza del Governo agire immediatamente a livello amministrativo. Doverosamente, perché altrimenti chi ha responsabilità esecutive potrebbe essere incolpato persino di omissioni di atti di ufficio.

Potrebbero esserci dei cittadini che hanno un interesse legittimo per chiederne conto di fronte al giudice amministrativo.

Infatti siamo di fronte a un fatto incontrovertibile.

Il Ponte Morandi è crollato provocando la morte di 43 cittadini, ma poteva essere una strage di ben altre proporzioni se fosse crollato sopra le abitazioni che ci stavano sotto.

E questo lo metto in rilievo tanto per rammentare a tutti della proporzione di quanto accaduto a Genova pochi giorni fa.

La manutenzione ordinaria e straordinaria del Ponte Morandi era per convenzione in capo ad Autostrade per l’Italia, cioè ai Benetton.

Il ponte non è crollato per un terremoto, per un’alluvione, o altre imprevedibili cause naturali. Esso è crollato per l’incuria colpevole, si potrebbe dire per colpevole errore umano, non per cause naturali.

È crollato perché, nonostante ripetuti avvertimenti di organi tecnici, di cui hanno riferito i giornali, persino i giornaloni non hanno potuto evitare di farlo (Il Corriere oggi in Home titola: Il ponte crollato a Genova, quando i tecnici scrivevano: interventi indispensabili) nessun intervento è stato fatto.

Tali interventi dovevano esser fatti senza indugio, con la massima urgenza, per mettere in sicurezza il Ponte Morandi.

E se ciò non poteva essere fatto con là necessaria urgenza, doveva esser vietata la circolazione, per evitare possibili gravissimi e irreparabili danni alle persone e alle cose sopra il ponte e sotto il ponte.

Non bisogna dimenticarsi: anche sotto il ponte.

In capo a quali persone giuridiche e fisiche stanno le responsabilità di adempiere a tali urgentissimi atti?

Sicuramente, senza alcun dubbio, come persona giuridica ad Autostrade Per L’Italia, controllata da Atlantia, controllata a sua volta dai Benetton tramite altra loro società.

Come si fa a non chiamare a rispondere immediatamente, sul piano del diritto amministrativo, Autostrade Per L’Italia per un fatto incontrovertibile così grave, Governatore Zaia?

Per quanto riguarda le responsabilità delle persone fisiche per la mancanza di controllo da parte degli uffici ministeriali periferici e centrali, sono da accertare a livello ministeriale interno ispettivo e poi dalla magistratura ordinaria per gli aspetti di diritto penale.

Ma come si fa a sostenere che l’accertamento di queste responsabilità deve impedire l’azione per la revoca della concessione governativa, non si riesce a capire.

Forse che la principale ed esclusiva responsabilità a fare non era in capo a Autostrade Per L’Italia?

Così anche le responsabilità delle persone fisiche che dirigono Autostrade Per L’Italia, prima di tutto l’Amministratore Delegato e il Presidente Del Consiglio Di Amministrazione, sono da accertare da parte della magistratura ordinaria, certamente non da parte del Governo.

Ma questo può impedire, Governatore Zaia, che il governo attivi la procedura della revoca della concessione governativa ad Autostrade Per L’Italia?

Governatore Zaia , sottosegretario Giorgetti, non credete che i fatti siano più espliciti delle parole.

Essi appunto sono così evidenti che non hanno neanche bisogno di esser descritti o esaminati.

Parlano di per sé.

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