Prima i migranti ora la recessione, i media, PD, FI, sempre in guerra contro il M5S e il Governo Conte, nascondono la crescita dell’occupazione

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L’opposizione astiosa contro il governo, lascia – solo per ora, in attesa che arrivi un’altra nave ONG – un tema, quello dell’immigrazione, e ne inizia un altro, quello dei dati.

Sì, avete letto bene, quello dei dati. Si può fare guerra rancorosa e violenta con i dati? Sì, secondo i giornaloni, PD e FI. E con profitto ritengono se si va vedere con quale foga sparano i titoloni per creare pessimismo.

Evidentemente credono che funzioni al fine di mantenere qualche lettore e conservare qualche consenso, visto che lettori e consenso continuano inesorabilmente a diminuire.

La tecnica è collaudata: sminuire o nascondere qualsiasi novità positiva e amplificare al massimo quelle negative.

Chiunque abbia un minimo di dimestichezza con la scienza economica e che sia in buona fede non può non riconoscere che i dati relativi al PIL dell’ultimo trimestre 2018 non possono essere imputati all’attuale governo, essendo che le sue leggi di riforma economica sono state approvate a fine dicembre e che solo questa settimana son state promulgate dal Presidente Mattarella e sono appena state state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale.

È ovvio che se fossero stati dati positivi, gli oppositori mediatici e politici del Governo Conte avrebbero commentato in maniera opposta, cioè avrebbero sostenuto che erano merito del Governo precedente, in quanto le riforme del nuovo Governo non erano state ancora rese operative.

La loro malafede la si evince anche da un altro particolare: l’occupazione cresce. Un primo segnale importante da quando, nel 2008, è iniziata questa terribile crisi che i Governi Berlusconi, Monti, Letta, Renzi, Gentiloni hanno scaricato sulla parte più debole del Paese, producendo un esercito di milioni di italiani ridotti in miseria, bisognosi delle cose più indispensabili, cui quei governi non provvedevano nel mentre che invece buttavano via decine di miliardi per una caotica e disordinata politica della immigrazione.

Cresce l’occupazione ma questa notizia viene nascosta, viene impedito che la gente comune la conosca.

Infatti nessuno propone una banale considerazione: ma se è colpa dell’attuale Governo il calo del PIL, come mai non è suo merito la crescita dell’occupazione?

Al riguardo bisogna osservare che nessuno ardirebbe mettere sullo stesso piano andamento del PIL e trend dell’occupazione.

Se si confrontassero queste due diverse grandezze in termini di risultati e in rapporto al periodo si dovrebbe giungere alla conclusione, inammissibile per giornaloni, PD, FI, che il PIL è il portato di politiche prodotte almeno 6/9 mesi prima, mentre il dato dell’occupazione risente di politiche recenti che portano le aziende a ritenere che fare assunzioni sia una decisione conveniente.

Sulla maturazione della decisione di assumere nuovo personale sicuramente ha influito il Decreto Dignità e il potenziamento degli sgravi fiscali per le assunzioni a tempo indeterminato.

Banale, facile, ma riuscire non dico ad ammetterlo – mi rendo conto che l’attitudine di costoro alla menzogna lo impedisce – ma per lo meno a non censurarlo sarebbe stato avere un minimo di correttezza nella informazione.

E non si dica che la notizia è stata pubblicata!

Sì, dove? In penultima pagina?

Ecco in azione la politica editoriale solita a doppio standard: in prima pagina a titoli cubitali la notizia – oltretutto falsamente presentata, raccontata e commentata in funzione anti 5 Stelle e anti Governo Conte – del PIL a -0,2 , mentre invece viene messa in un angolo sperduto del media la notizia che a ‘dicembre 2018 la stima degli occupati risulta in lieve crescita rispetto a novembre (+0,1%, pari a +23 mila unità); anche il tasso di occupazione sale al 58,8% (+0,1 punti percentuali)’.

Ma i cittadini italiani in buona parte si sono disintossicati dal veleno disinformartivo dei media di De Benedetti – Repubblica e Espresso – degli Agnelli – La Stampa – di Cairo – La7 e Corriere – e di Berlusconi – Mediaset e Il Giornale e della RAI ancora in mano al PD di Renzi. Tuttavia ancora tanta gente ha da fare la disintossicazione da questo veleno antidemocratico.

Non mancheremo di avvisarla del pericolo di essere sottoposti alla manipolazione della loro opinione da parte dei media che ho indicato prima.

3 COMMENTS

  1. Se l’asfissiante campagna contro il Governo è quasi ammissibile per i giornaloni che non compra, quasi più nessuno, non lo è per i tg Rai e per i talk della tv pubblica che raggiungono un pubblico molto più vasto. La Rai non può parlare solo di migranti e recessione per 24 ore al giorno. Tentando così di diffondere pessimismo e di riaccreditare il Pd o soggetti come Monti.

  2. Per la serie come fare propaganda contro il Reddito di Cittadinanza mascherandola da statistica. Alcuni Comuni, guarda caso tutti a guida piddina (ultimo Bari, guidato dal renziano Decaro) stanno denunciando in questi giorni un presunto aumento dei cambi di residenza da parte di giovani che, sospetta il Comune, vogliono in tal modo rendersi fiscalmente indipendenti dalle loro famiglie e ottenere così il Reddito. È un reato? Ma non ce l’avevano coi mammoni sino a poco fa? E se il Reddito aiuta i giovani ad essere indipendenti che male c’è.

  3. I giornali di Berlusconi non sono credibili perchè scrivono le stronzate che lui detta ai suoi direttori. Gli altri giornali tifano PD e per i lettori non contano niente. Noi che appoggiamo il governo pretendiamo che non vengono più dati soldi ai giornali e quando questi scrivono falsità bisogna fondare un comitato che li deve querelare per falso. Inoltre se la RAI appartiene allo stato i 3 Direttori se vogliono che venga fatto la farsa sulla politica rifacciano il Bagaglino ma non facciano fare programmi a Floris, alla Gruber perchè sono di parte. Ci sono già i canali di Mediaset come Agora e TV 7 che fanno la politica del Berlusconi. Chi appoggia il governo cambia Canale per non sentire le idiozie dei Pidioti.

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