In questi giorni abbiamo assistito a una discussione pubblica tra il M5S e la Lega.
I toni sono sempre stati spumeggianti ma mai fuori delle righe. Del resto in ogni buona famiglia si discute, magari anche a voce alta, ma poi si arriva a comprendersi, a rispettarsi reciprocamente e, infine, a prendere decisioni condivise.
Le modalità di confronto anche pubblico tra M5S e Lega è bene che abbiano questa impostazione di fondo, senza mancare di rilevare che, sempre per ogni buona famiglia, sia meglio che i panni sporchi siano lavati a casa.
Ci teniamo troppo a questo Governo: faremo di tutto per difenderlo!
È importante che M5S e Lega governino insieme: faremo di tutto per fare sempre emergere ciò che unisce piuttosto ciò che divide!
È importante che Conte, Di Maio, Salvini lavorino insieme per il bene del nostro popolo e in buona armonia, e li terremo d’occhio affinché la pressione di tutti coloro che vogliono la caduta del Governo, non tolga lucidità alle loro decisioni, affinché non antepongano – illusori! – interessi politici di parte all’interesse comune dell’azione di governo per il bene dell’Italia!
Da quest’ultimo punto di vista e con lo spirito di unità che mi anima e che ho espresso prima, è bene rilevare alcune cose che non vanno. E che vanno assolutamente corrette e pure rapidamente.
Chiedo a Salvini: che bisogno c’era di andare a Chiomonte, con il rischio, come poi si è verificato, di evidenziare, per la gioia degli avversari del Governo, i punti discordanti tra Lega e Movimento sulla TAV?
Se si può capire che Salvini sentisse il bisogno di rassicurare una parte del suo elettorato, poteva scegliere uno strumento meno corrosivo, meno indisponente e, sopratutto, meno dannoso.
Fare la voce grossa non è mai una cosa buona verso chiunque, a maggior ragione e infinitamente di più verso persone con cui lavori fianco a fianco ogni giorno.
Salvini ha purtroppo questo limite di confidare troppo sul tono alto della voce, come se ciò gli desse di per sé un qualche tipo di vantaggio. Ma sono convinto che ha l’intelligenza per capire che sta sbagliando e la forza interiore per correggersi con assoluta determinazione.
Matteo Salvini non nasconde mai la sua fede cristiana, anzi ne va giustamente fiero, come è proprio di ogni persona che crede e che si comporta di conseguenza. Ma proprio la fede nell’Uomo mite di Nazareth che, pur essendo Dio, ha rinunciato a esprimere la sua onnipotenza e invece a praticare vera umiltà e vera mitezza, gli dovrebbe rendere evidente che l’errore di alzare la voce non solo lo pone in pratica contraddizione con la sua fede, ma tutt’altro che avvantaggiarlo, al dunque gli reca danno.
Che la TAV non è nelle corde del Movimento è impossibile che non lo abbia ancora capito.
Né è possibile che, in buona fede, pensi di poterla imporre al proprio partner di governo, perché oltreché essere irrispettoso e quindi irritante, è velleitario, cioè non potrebbe mai ottenere il risultato desiderato. Bisogna piuttosto fare le cose su cui si è d’accordo, e sono così tante che a stento basta una legislatura per realizzarle.
Quindi perché andare a Chiomonte e fare una inutile e risibile esibizione muscolare verso il proprio partner di governo, con cui lavori fianco a fianco tutti i giorni? Salvini ha semplicemente costretto Di Maio a rispondere sullo stesso piano che però ha scelto lui, Salvini.
Di Maio non è andato a Chiomonte per urlare ai quattro venti che la TAV non s’ha da fare e indispettire così Salvini. É successo invece il contrario di Salvini che è andato a Chiomonte per dare fastidio a Di Maio.
Chiedo a Salvini: ne è valsa la pena? Cosa ha ottenuto? Ha ottenuto maggior considerazione dai suoi? Non credo. Perché il risultato più evidente del suo tono alto è la certificazione che è andato a Chiomonte a perdere tempo e con risultati opposti a quelli desiderati, rendendo chiaro a tutti che la TAV non si farà. Farà saltare il Governo perché non si farà la TAV?
Il fatto stesso che sia possibile questa domanda rende così evidente il suo errore che non c’è bisogno di aggiungere altre considerazioni per dimostrarlo.
Insomma, per dirla tutta, questa spavalderia, quasi infantile, nel senso buono del termine, e cioè della spacconeria del ragazzo buono da oratorio, ha fatto già molti danni a lui, alla Lega e al Governo di cui è Vice Premier e Ministro dell’Interno.
E come io potrei, in buona fede, a questo punto, evitare di citare – senza mancare di evidenziarlo! – l’errore, assai più grave, che ha preceduto questo di Chiomonte, e che riguarda il Caso Diciotti?
Non puoi, Salvini, dire il giorno prima che vuoi il giudizio, sempre con la voce grossa, che sei disposto a essere martirizzato per le tue buone ragioni, che sei disposto a rischiare di andare in galera, e poi il giorno dopo a dire che il giudizio lo vuoi evitare. Alla fine, la non necessaria e inutile baldanza si è rivelata pure dannosa, perché ti ha costretto a una disonorevole ritirata. Che è sembrata quasi una codardia.
Anche qui ti chiedo: che bisogno c’era di fare la sparata? Non era molto meglio contare fino a 100 prima di esprimere parole, poi rivelatesi avventate, di nessun valore e buttate al vento?
Ti rendi conto che d’ora in poi, ogni volta che uscirai con forti proclami la gente ti farà subito la tara?
Hai pure messo in ponte, con la tua avventatezza, il tuo partner di Governo che, prendendo sul serio la tua risoluta volontà, pubblicamente acclamata, di sottoporti al giudizio del Tribunale dei Ministri, ha dovuto affermare che confermava la sua tradizionale posizione di concedere sempre e comunque l’autorizzazione a procedere, ma in questo caso non c’era problema visto che tu per primo avresti chiesto alla Lega di votarla. Quindi, in quel momento, tu proclamavi, affermandolo pubblicamente, che Lega e 5Stelle avrebbero insieme votato a favore dell’autorizzazione a procedere.
Ma non sono passate molte ore che hai completamente ribaltato la tua posizione con una lettera inviata al Corriere, senza neanche sentire il dovere di preavvisare il Presidente Conte e il Vice Presidente Di Maio e magari, comune sarebbe dovuto essere, concordare insieme come uscirne dalla situazione di difficoltà in cui ti eri cacciato con le tue stesse mani.
Tuttavia né Conte né Di Maio, né Toninelli ti hanno fatto pesare il tuo grave errore e ti sono stati vicino nel gestire la tua improvvida uscita spavalda.
Il Presidente Conte , il Vice Di Maio e il Ministro Toninelli, infatti si sono dichiarati corresponsabili delle tue azioni durante l’emergenza della Diciotti, facendo sapere che avrebbero inviato una memoria ufficiale alla commissione del Senato incaricata di esaminare la richiesta del Tribunale dei Ministri di Catania.
E tu, per ringraziare, vai a Chiomonte per cercare di mettere in difficoltà chi non ti ha fatto mancare il suo aiuto, nonostante la tua boiata che lo ha messo in ponte!
Ma anche a questo c’è rimedio, come ha dichiarato stamattina Luigi Di Maio, con molta buona pazienza, perché il bene del Governo Conte, il bene del Governo 5Stelle-Lega, il bene dell’Italia è supremo.
L’importante, caro Salvini, è apprendere bene la lezione e da ora in poi non ripetere mai più gli stessi errori.
Avanti il Governo Conte! Avanti il Governo 5Stelle-Lega!
Avanti insieme Conte, Di Maio, Salvini!
Vi vogliamo insieme al governo!
D’accordo sulla Tav che. nonostante quello che vogliono farci credere non è un’opera che produce sviluppo. Del resto interssa (e fa gli interessi) solo una ristretta cerchia di prenditori.
Qualcosa si può obiettare invece sulla richiesta di autorizzazione a procedere contro Salvini. Evidentemente il Pd che è lo sponsor occulto di questa operazione politico-giudiziaria, storicamente grande esperto di queste strategie, aveva messo in conto di mettere in imbarazzo sia Salvini che il M5s che poteva essere costretto a votare a favore della richiesta. Il Pd sparge zizzania non potendo al momento fare altro.
SALVINI E’ UN GRANDE, UNO DI NOI ALLA BUONA, LUI E’ COSI
INVECE TROVO CHE I 5 STELLE SIANO POCO SOLIDALI CON LUI MENTRE LUI NELLE INTERVISTE NEI CONFRONTI DEI 5 STELLE E’ SEMPRE MOLTO CORRETTO
A QUESTO PROPOSITO VORREI DIRE A FICO DI FARSI FURBO E DI TIRARSELA DI MENO, LUI PATISCE SALVINI PERCHE’ RISPETTO A LUI VALE UN FICO SECCO
CARI 5 STELLE E” ORA CHE COMINCIATE A TUTELARE I VOSTRI MINISTRI CHE REGOLARMENTE VENGONO MASSACRATI DA GIORNALISTI VENDUTI E NON RISPETTOSI COME LA PALOMBELLI IERI SERA SU RETE 4 ,
COME MAI PRIMA QUANDO INTERVISTAVANO UN MINISTRO, MAGARI PURE COGLIONE, MA DEL PD LO TRATTAVANO CON I GUANTI?
QUALCOSA NON TORNA