Di Battista: ‘Juncker prende 27 mila euro al mese, e chissà quanti se ne è bevuti di questi soldi’

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Di-Battista

“Non mi candido alle Europee, a Bruxelles mangiano patatine fritte con le cozze, non ci vado. Juncker prende 27 mila euro al mese, e chissà quanti se ne è bevuti di questi soldi”.

Lo ha affermato Alessandro Di Battista, all’Aquila dove si è recato insieme al vicepresidente del consiglio dei ministri Luigi Di Maio, per partecipare ad un evento elettorale a sostegno del candidato presidente alle regionali Sara Marcozzi.

“Va chiusa la sede di Strasburgo, un doppione inutile e costoso. Ma non siamo antieuropeisti, altrimenti non ci candideremmo alle Europee, eravamo contro le Province, e infatti non ci siamo candidati. Ma l’Unione europea deve rafforzarsi politicamente, cacciando a calci i burocrati con enormi conflitti di interessi con banche e multinazionali” ha spiegato.

“Noi dobbiamo avere la possibilità in una Regione di governare da soli qui, si può fare qui in Abruzzo. Il centrodestra ha riempito le liste di gente di Forza Italia. Berlusconi ogni tanto lo prendono dalla naftalina, lo scongelano e lo portano qui”, ha affermato l’esponente pentastellato, suggerendo di “mettetelo da parte, fatelo tornare nel cellophane”.

E “dall’altra parte D’Alfonso è scappato e ha piazzato i suoi uomini in questa accozzaglia di liste. Il Pd è il peggior partito della storia” ha ribadito l’ex parlamentare del Movimento 5 Stelle.

“Mio bisnonno è originario di Teramo, questa Regione ha i Parchi più belli d’Italia, perché i turisti che vengono a Roma, in così pochi vengono in Abruzzo? Perché non esistono infrastrutture, non ci sono collegamenti adeguati”, ha detto ancora.

Di Battista, in un post pubblicato sulla propria pagina Facebook ha anche parlato della necessità di “una sforbiciata senza precedenti dei costi della politica e non solo”, e ha proposto i seguenti tagli:

1. Taglio di 3500 euro al mese sullo stipendio dei deputati (con un risparmio di circa 22 milioni di euro all’anno);
2. Taglio di 3500 euro al mese sullo stipendio dei senatori (risparmio circa 11 milioni all’anno);
3. Taglio di 3500 euro al mese sullo stipendio di tutti i consiglieri regionali (circa 36 milioni di euro all’anno);
4. Abolizione totale di tutte le doppie indennità, sia alla Camera che al Senato che nei Consigli regionali;
5. Taglio di oltre 300 parlamentari;
6. Adeguamento dei contratti di Fazio e Vespa. Sono giornalisti e guadagnino come loro (massimo 240.000 euro lordi all’anno);
7. Abolizione dell’assegno di fine mandato – TFR – per tutti i parlamentari (io, per una sola legislatura ho preso 43.000 euro, ovviamente restituiti, pensate le centinaia di milioni di euro che finiscono nel TFR dei parlamentari).

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