“Ed ecco che ora Daniela Santanchè ortopedizza i bambini in Rai, educandoli al verbo capitalistico e al mito del business: «Il denaro è l’unico vero strumento di libertà», ella ha affermato in totale tranquillità”.
Lo scrive su Facebook Diego Fusaro, che commenta: “Il tradimento della cultura occidentale è compiuto”.
“Duemila anni di cultura occidentale gettati alle ortiche. Non la cultura classica, non Socrate né Cristo, non Kant né Manzoni, ma il business diventa il fondamento assoluto, il non plus ultra della libertà,” aggiunge il filosofo.
“Insomma, apprendete, bambini: tanta libertà avrete, quanta potrete comprarne,” conclude.
Fusaro fa riferimento ad un passaggio della “lezione” di Daniela Santanché al programma televisivo di Rai Tre “Alla Lavagna”, nel corso del quale l’ex deputata ha detto letteralmente:
“Il denaro è l’unico vero strumento di libertà. I soldi servono a essere liberi. Il mio papà ha insegnato a me e ai miei fratelli che chi paga comanda, pagare i propri conti vuol dire comandare”.
E grazie a queste uscite si e guadagnata un invito lunedì mattina ad Agorà su Rai 3 per fare da sparring partner al pugile piddino Migliore che non chiedeva di meglio che contestare la sua idea di affondare la Sea Watch. Con Migliore, Serena Bortone e la Santanche programma da brividi. Rai 3 va davvero resettata, i telespettatori non meritano tutto questo.
Commentare perchè?
Neo borghesi di sinistra e di destra stretti in un abbraccio che questa imbrogliona chiesa di Bergoglio chiama ecumenismo. Una presunta societa’ cosmopolita senza Stati e senza confini, dove tu sei quello che spendi. Homo novus, uguale Homo Bancomat. Ecco perche’ abbisogna di schiavi, ruffiani, parassiti. A costo di farcene arrivare dall’Africa a vagonate. Chiamando questo, ovviamente… Accoglienza fraterna, solidale. Cristiana.
C’è una contraddizione nella frase della Santanche’ (che non è il suo vero cognome): essere liberi coi soldi ci può anche stare ma qual’e’ la necessità di “comandare” gli altri col denaro? Il denaro della Santanche’ dunque non serve ad affrancarsi dalla schiavitù (liberarsi) ma ad imporla ad altri poveracci che non hanno denaro.
E c’è pure chi vota a questo genio.
Non è povero chi ha poco, ma chi pur avendo tanto necessita sempre di più! di più! DI PIÙ!! SENECA A.C.
In una vera società liberale e democratica nessuno dovrebbe mangiare un pasto scadente, tutti dovrebbero ottenere un istruzione universale ed essere incoronati, ma soprattutto nessuno dovrebbe vivere come un meschino e spregevole schiavo del lusso.
Daniela Garnero ha lasciato suo marito che di cognome fa Santanche’ nel lontano 1995, non si capisce quindi a che titolo e per quale motivo continui a usare quel cognome e presentarsi cosi. Forse perché suona bene?
Il Parlamento non può ignorare la circostanza e continuare a chiamarla onorevole Santanche’. Pure il cognome è un artifizio (legale) figuriamoci quello che dice.
Ma il buon Foa ,non ha potere? Chissà questa Rai se cambierà
Più o meno ricalca le tesi che è il mercato e non gli elettori a determinare le democrazie, soprattutto ove il debito solleva gli Stati dalla loro Sovranità.
Certo è vergognosa questa trasmissione Rai 3
Ciò che spaventa non è ciò che dice la Garnero che possiede la cultura del nulla ciò che spaventa è che il pensiero da lei esternato sta diventando il pensiero unico mondiale. Se la povertà (non l’indigenza) può essere un valore bisognerebbe a questo punto chiedersi se lo è per lo spirito (e in questo caso il riferimento alle tematiche religiose è d’obbligo) o se lo è per la mondanità.