Codacons, ossia il coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, in una nota ha annunciato un esposto contro il sindaco di Roma, Virginia Raggi, per una presenta secretazione della relazione del Politecnico di Torino sul progetto Stadio della Roma.
“Il comune non può imporre il segreto su un atto di importanza vitale per la città e per i cittadini – spiega il presidente Carlo Rienzi – per tale motivo presenteremo un esposto in procura chiedendo di accertare se la decisione del sindaco Raggi di secretare il documento in questione possa configurare l’ipotesi di omissione di atti dovuti, in relazione alla mancata trasparenza a danno della collettività” si legge nella nota.
In realtà, il comune non ha imposto il segreto, visto che non esiste alcuna legge che imponga di rendere pubblico immediatamente il contenuto del testo. Ma in ogni caso non è il sindaco a decidere di secretare il testo, ma eventualmente il direttore del Dipartimento Mobilità, Gian Mario Nardi. Da notare inoltre che non esiste il reato di omissione di atti dovuti, ma al massimo si può parlare di omissione d’atti d’ufficio.
“Qualsiasi squilibrio che dovesse emergere dalla relazione del Politecnico confermerebbe la presenza di speculazioni e di interessi privati più volte da noi denunciati una situazione che finirebbe per danneggiare gli stessi tifosi della Roma e che potrebbe portare a nuove azioni legali per bloccare la realizzazione dell’opera” ha proseguito l’associazione.
“Per tale motivo riteniamo che il Campidoglio debba abbandonare il progetto di Tor di Valle, che presenta troppe criticità e troppe situazioni che rischiano di bloccare l’opera, e regalare alla città e ai tifosi un nuovo stadio su siti alternativi già individuati da studi realizzati dal Codacons e dal Tavolo della Libera Urbanistica, come l’area di fronte al Luneur, la Fiera di Roma e lo Stadio Flaminio. Siti che permetterebbero di realizzare lo stadio sfruttando terreni e strutture ad oggi inutilizzate, senza costi per la collettività e senza possibilità di speculazione da parte dei privati” ha concluso.
Anche in questa parte sono presenti delle inesattezze perché non è il Campidoglio a scegliere l’area e di conseguenza nemmeno siti alternativi, ma è compito del privato come previsto dalla legge 147/2013. Il privato poi presenta la proposta al Comune che può dissentire, assentire, oppure come nel caso di Tor di Valle, può assentire con prescrizioni.