“Lo conosciamo il privato. È nella sua natura agire per privazione, sottrarre alla collettività per dare a sé stesso e fare profitto. Nulla di male, se i beni privatizzati sono disponibili, non essenziali, e si crea libero mercato. Un’aberrazione, quando parliamo di beni vitali come l’acqua”.
Lo scrive il cofondatore del M5S, Beppe Grillo, in un post pubblicato sul Blog delle Stelle.
“Riuscireste a immaginare un mondo in cui l’acqua è nella sola disponibilità dei privati, e chi non ha i mezzi non ha accesso ai servizi idrici?”, si chiede il comico genovese.
“Non è lo scenario di un futuro distopico,” spiega “ma qualcosa di più vicino di quanto non si pensi. Mai come in questi anni l’acqua è stata sotto attacco”.
“Nel 1995 il vice presidente della Banca Mondiale, Ismail Serageldin, disse: ‘Se le guerre del Ventesimo secolo sono state combattute per il petrolio, quelle del Ventunesimo avranno come oggetto del contendere l’acqua’,” ricorda Grillo.
“Dopo quasi 10 anni di battaglie, fuori e dentro il parlamento, il 2019 segnerà un traguardo storico:” sottolinea “l’approvazione della legge sull’acqua pubblica del Movimento 5 Stelle. Nel testo si chiede che ci sia trasparenza su dati e procedure, per permettere ai cittadini di essere protagonisti consapevoli della gestione di questo bene comune, che rappresenta un diritto umano universale. La legge ridefinisce il sistema di pianificazione e gestione dell’acqua, e lo organizza sulla base di ambiti di bacino idrografico, che rappresentano le competenze naturali di gestione di tutto il ciclo. Inoltre individua gli strumenti necessari per avviare un processo di cambiamento verso una gestione pubblica e partecipata del Servizio Idrico Integrato”.
“Ma soprattutto afferma un principio: che l’acqua è pubblica, e che l’accesso ai servizi idrici è un diritto di tutti. Il modo giusto per riaffermare che la volontà popolare è sovrana. E dire ai privati ‘fate i vostri profitti, ma non sui diritti essenziali come l’acqua’,” conclude Grillo.