Fraccaro: ‘Ci siamo: la legge per tagliare 345 parlamentari oggi arriva in Aula’

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“Ci siamo: come promesso, la legge per tagliare 345 parlamentari oggi arriva in Aula”.

Lo ha annunciato il ministro per i rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta, Riccardo Fraccaro.

“È una battaglia storica del M5S che ora va all’esame del Senato,” afferma Fraccaro “un altro punto del contratto di Governo che ci impegniamo a rispettare”.

“Da anni tutti i partiti, dal centrosinistra al centrodestra, propongono di ridurre deputati e senatori. Finalmente passiamo dalle parole ai fatti. Confidiamo quindi nel consenso delle altre forze politiche per approvare all’unanimità una riforma invocata a gran voce dai cittadini,” spiega il ministro.

Fraccaro in un altro post aveva spiegato che questi tagli faranno “risparmiare alla collettività mezzo miliardo a legislatura e, soprattutto, consentirà alle Camere una maggiore efficienza nell’iter di approvazione delle leggi. È un momento di svolta per il nostro Paese che segna il passaggio dalla Seconda Repubblica alla Terza, quella dei cittadini”.

“Finalmente l’Italia, Paese con il più alto numero di rappresentanti eletti, si potrà allineare al resto d’Europa. Vogliamo rendere le istituzioni piu efficienti e legittimate, riducendo radicalmente i costi di funzionamento a vantaggio di una maggiore capacità di rispondere alle esigenze dei cittadini,” ha dichiarato il ministro.

“Il M5S” aveva sottolineato il ministro “mantiene le promesse: tra due settimane si inizierà a discutere della riduzione del numero di deputati e senatori, le Camere dimostreranno ai cittadini la propria capacità di autoriformarsi e di essere sempre più il centro della decisione politica. Il 2019 sarà davvero l’anno del cambiamento”.

Un altra riforma proposta da Fraccaro è “l’introduzione di una forma di iniziativa legislativa rafforzata prevede che 500.000 cittadini possano elaborare un progetto di legge da sottoporre al Parlamento, che avrà 18 mesi di tempo per esaminarlo. Le Camere potranno approvarlo oppure respingerlo, dando luogo al referendum. Potranno anche approvarlo con modifiche. Se soddisferanno i promotori questi rinunceranno alla consultazione, viceversa si terrà un referendum su entrambi i testi” ha spiegato.

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