M5S: ‘Il sistema dà i numeri contro il Reddito di Cittadinanza’

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“Da quando il Governo si è insediato, la tattica del sistema è quella di far credere che il Reddito di Cittadinanza non avrà impatto sul benessere dei cittadini. Ecco perché in queste ore stiamo assistendo a una guerra di numeri, sfruttando i dati citati nelle audizioni di Inps e Istat in Senato”.

Lo scrive il Movimento 5 Stell in un post sul proprio blog ufficiale.

“Anche il presidente dell’Inps Tito Boeri,” spiegano i pentastellati “lo stesso che diceva che il Reddito di Cittadinanza fosse ‘irrealizzabile’, passa da uno studio televisivo all’altro per criticare il Reddito e le politiche del governo”.

“Facciamo allora chiarezza nella confusione dei numeri” prosegue il post “Come ha spiegato il professor Pasquale Tridico, consigliere economico del Ministro Di Maio, i dati sui beneficiari del Reddito di Cittadinanza restano quelli annunciati dal Governo. Le stime dell’Inps sul numero di cittadini che riceveranno il Reddito di Cittadinanza, che parlavano di meno di 3 milioni di cittadini beneficiari, sono meno affidabili di quelle scritte Relazione Tecnica che accompagna il decreto, bollinata dalla Ragioneria dello Stato. Mentre i tecnici del Ministero del Lavoro hanno utilizzato dati veri di persone con nome e cognome che hanno compilato l’ISEE, stimando anche un naturale aumento delle dichiarazioni con l’arrivo del Reddito di Cittadinanza, l’Inps ha utilizzato un modello di simulazione del sistema di tasse e benefici, meno rilevante per questo tipo di misure”.

“La Relazione Tecnica che accompagna il decreto stima che a beneficiare del Reddito saranno circa 1,3 milioni di famiglie e circa 4 milioni di persone, cioè l’85% di tutta la platea che ne ha effettivamente diritto, che è pari a 1,7 milioni di famiglie e 4,9 milioni di cittadini. Questi sono i numeri che contano e che rappresentano la realtà,” precisano i 5Stelle.

“Il Reddito di Cittadinanza” sottolineano “non privilegia il Nord né il Sud, non avvantaggia i giovani più degli anziani né i single più delle famiglie numerose. Abbiamo pensato a chiunque sia rimasto indietro, senza distinzioni di nessun tipo. I single saranno infatti il 27% delle famiglie interessate dal Reddito, ma ad esempio le famiglie formate da 3 persone saranno il 22% e quelle formate da 4 persone saranno il 20%. Allo stesso modo, il 47% delle famiglie che riceveranno il Reddito saranno al Centro-Nord e il 53% al Sud e Isole”.

“La verità è che non sanno più cosa inventarsi di fronte al fatto che il Movimento 5 Stelle ha mantenuto le promesse. Abbiamo approvato una misura che darà speranza e futuro a milioni di persone abbandonate dai governi dell’austerità e che farà finalmente ripartire la domanda interna, il vero motore di una crescita sana e giusta. Se ne facciano una ragione, perché gli italiani sapranno cogliere la differenza fra chi fa politica per le lobby e chi difende il benessere dei cittadini,” concludono i 5Stelle.

2 COMMENTS

  1. Il fatto clamoroso è che insieme alle lobby che tramano per dirottare quei soldi verso i loro amici, si è schierata pure la Cgil di Landini e non si è ancora capito con quali motivazioni, visto che come sindacato dovrebbe essere favorevole al contrasto alla povertà. Forse Landini pensa, a ragione, che i beneficiari del Reddito ci penseranno due volte prima di fare la tessera della Cgil. Dato che sta remando davvero contro.

  2. Si può essere favorevoli ad un reddito minimo garantito finanziato dai ceti abbienti, costruito in maniera tecnicamente efficiente, e contrari ad un rdc pieno di limiti e incongruenze, pensato per fini elettorali e finanziato con un debito che dovrà essere ripagato dai nostri figli.

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