“È un mondo al contrario. Un mondo in cui il Pd prima vuole abolire il Senato e poi vota per tenersi la poltrona.
Un mondo in cui Confindustria indossa i gilet gialli, ma si dimentica di fare mea culpa per i salari da fame dei nostri giovani”.
Così Gianluigi Paragone in un video pubblicato sul proprio profilo Facebook.
In particolare, ha osservato Paragone, il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, non si ricorda di quello che ha detto Confindustria sul reddito di cittadinanza ovvero ‘i 780 euro mensili potrebbero scoraggiare dal cercare un impiego considerando che in Italia lo stipendio mediano dei giovani under 30 si attesta a 830 netti al mese’.
L’esponente pentastellato allora ha affermato che “invece di vergognarsi un pochino sugli 830 netti euro al mese che danno come stipendio ai giovani, ecco che il problema sono i 780 euro del reddito di cittadinanza” ma “se siamo agli 830 mediani sui giovani è perché tutte le politiche che sono state fatte sotto dettatura o dell’Europa o degli imprenditori di Confindustria, hanno prodotto esattamente questo problema”.
Per cui, ha spiegato, “il tema non è il reddito di cittadinanza, ma il tema esatto riguarda quegli 830 euro cioè quelle retribuzioni minime che vengono date ai giovani. Noi non lo vogliamo un mondo all’incontrario, non vogliamo minimamente che un presidente di Confindustria se ne esca dicendo che i gilet gialli in Italia protesterebbero contro il governo”.
“Noi vogliamo un mondo reale, un mondo giusto, equo, dove un giovane abbia la speranza, quella speranza che per esempio abbiamo ridato a quei risparmiatori che negli anni precedenti sono stati traditi da un sistema bancario malato e che questo governo finalmente ha aiutato” ha ricordato il senatore M5S.
“Per questo andremo con Luigi Di Maio a Vicenza a parlare ai risparmiatori e a portare un decreto che metterà finalmente la parola fine sul risparmio tradito, perché il M5S quando promette una cosa la fa” ha concluso.
Guarda il video:
I prenditori italiani sono stati abituati male negli anni. Le tasse o il debito per loro erano utili finché servivano a finanziare i loro lavori spesso inutili (Tav). Ma appena si parla di ridistribuzione apriti cielo. Parte la solita grancassa di tg e giornaloni su debito, fannulloni e “investimenti per lo sviluppo”. Un mantra ideologico a beneficio di pochi, sempre i soliti.
Bravo Paragone! Era ora che qualcuno li in alto dicesse a gran voce questa verità: che oggi le paghe dei lavoratori sono paghe da fame e che con questa lurida Unione europea il mondo del lavoro è tornato ai primi dell’800.
Ma a Boccia che si dice a fare, cretino patentato come è!