Autonomia differenziata, il presidente De Luca: ‘Siamo di fronte alle cafoneria istituzionale del governo’

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“Siamo di fronte alla cafoneria istituzionale di un governo che immagina sia diritto di un ministro il non rispondere”.

Lo ha affermato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel corso della conferenza stampa per presentare la posizione della Campania riguardo all’autonomia differenziata per Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, visto che “da un anno abbiamo chiesto di partecipare al tavolo sull’autonomia differenziata”, ha precisato.

“In questi mesi decidiamo il destino dell’unità nazionale e del Sud” ma “non c’è consapevolezza della gravità delle questioni su cui si sta decidendo, il Paese è distratto dalle mille idiozie della politica politicante ed è lontano da decisioni decisive per il futuro. Questo processo rischia di avere esiti disastrosi e intendiamo fare di tutto per bloccarlo se verranno meno le condizioni di metodo democratico” ha proseguito il presidente.

De Luca ha spiegato che la Campania si rifiuta di procede con l’autonomia differenziata per Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna “se prima non si realizza un’operazione verità per spiegare all’Italia la realtà dei conti e del rapporto Nord-Sud sul tema delle risorse. Non accettiamo il percorso se il governo non ufficializza l’unitarietà della sede di discussione su autonomia e federalismo perché le altre Regioni sono interessate in maniera sostanziale alle decisioni prese da 2 o 3 Regioni, non sono intrusi ma soggetti co-interessati in maniera vitale”.

In merito all’iniziativa del sindaco di Napoli Luigi de Magistris, che ha organizzato un incontro con la stampa proprio sul tema, ha detto che pensa “si possa fare una battaglia se ci si presenta a testa alta e non l’immagine della cialtroneria e del pulcinellismo, altrimenti ci ridono in faccia” pertanto “cercheremo il massimo dell’unità ma sapendo che siamo difendibili e credibili solo se abbiamo le carte in regola”.

“Chiediamo alle forze politiche di schierarsi e, se il processo andasse avanti, di votare contro l’intesa in sede parlamentare” e “il riferimento è in primo luogo alla forza politica con larghi consensi al Sud e che ora è silente, un po’ impressionata dal voto in Abruzzo ma lo era anche prima, ora è in letargo” ha concluso.

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