Il giornalista Beppe Severgnini, ospite ad “Otto e Mezzo” su La7, ha risposto al commento di Luigi Di Maio sul Festival di Sanremo, in quanto il vicepremier ha detto che la giuria era “composta da critici musicali del ‘calibro’ di Beppe Severgnini“.
Severgnini, ha replicato dicendo che “se lui fa il ministro del Lavoro, io potrei tranquillamente andare a Sanremo a cantare” e sottolineando che “sembra di vivere ormai in un film di Mel Brooks”.
Il leader pentastellato ha infatti pubblicato un post sul proprio profilo Facebook in cui ha scritto che “più che sulle canzoni preferite di ognuno, vedo che c’è un gran dibattito sul vincitore di Sanremo perché la giuria, composta da critici musicali del “‘calibro’ di Beppe Severgnini, e la sala stampa hanno totalmente ribaltato il risultato del televoto. Non ha vinto quello che voleva la maggioranza dei votanti da casa, ma quello che voleva la minoranza della giuria, composta in gran parte da giornalisti e radical chic”.
“E qual è la novità? Questi sono quelli sempre più distanti dal sentire popolare e lo hanno dimostrato anche nell’occasione di Sanremo. Faccio i miei complimenti a Mahmood, a Ultimo e a tutti gli altri. E ringrazio Sanremo perché quest’anno ha fatto conoscere a milioni di italiani la distanza abissale che c’è tra popolo ed ‘élite’. Tra le sensibilità dei cittadini comuni e quelle dei radical chic. Per l’anno prossimo, magari, il vincitore si potrebbe far scegliere solo col televoto, visto che agli italiani costa 51 centesimi facciamolo contare!” ha proseguito il Ministro, aggiungendo che “Il mio vincitore è Cristicchi”.
E in risposta alla posizione di Luigi Di Maio sul verdetto della giuria, Tommaso Paradiso, il solista dei Thegiornalisti, ha detto: “è forse questa l’apocalisse? Dateci un segnale. Vi prego. Non può essere reale, tantomeno razionale. Spostiamo gli stramaledetti cazzi che abbiamo nel nostro paese sul festival di Sanremo, sì”.