“Sono sconcertata. Tra gli emendamenti della Lega al Reddito di Cittadinanza ne ho trovato uno che vieta il cumulo degli incentivi per i nuovi assunti”.
Così il ministro del Sud Barbara Lezzi su Facebook.
“In sostanza,” spiega “contrariamente a quanto prima deciso e stabilito, si vuole impedire all’azienda del sud che impiega disoccupati di usufruire del contributo erogato con il reddito di cittadinanza e della decontribuzione”.
“Non comprendo le ragioni per cui si intende penalizzare il sistema produttivo del sud che, agendo in un contesto più difficile, merita un sostegno per incrementare l’occupazione,” aggiunge.
“Sono certa che si accoglierà il mio invito a ritirare l’emendamento in questione perché l’obiettivo resta quello di aiutare le imprese a crescere e aumentare l’occupazione,” conclude il ministro.
Le imprese che assumono nel Mezzogiorno riceveranno un doppio “sconto” da parte dello Stato.
“Le agevolazioni per chi assume chi è beneficiario del reddito di cittadinanza” si legge nell’ultima versione del decretone, secondo quanto riportato dall’ANSA “sono ‘compatibili e aggiuntive’ rispetto alla decontribuzione al 100% per i contratti stabili ad under35 o disoccupati da più di 6 mesi al Sud, prorogata con la manovra al 2019-20. In questo caso, esauriti i contributi da ‘scontare’, l’incentivo legato al reddito arriverà all’impresa sotto forma di credito d’imposta”.
“Chi può sottoscrivere il Patto per il Lavoro” spiega l’ANSA “dovrà usare anche l’assegno di ricollocazione, una ‘dote’, che ‘può variare da 250 a 5.000 euro’. Come si legge nella relazione tecnica, si tratta di una somma da spendere nei centri accreditati (come le agenzie per il lavoro) e nei centri per l’impiego per un servizio di ‘assistenza intensiva alla ricerca di occupazione’, affiancati da ‘un tutor’. Il voucher va attivato ‘entro 30 giorni’ dall’assegnazione, pena la decadenza dal progetto del reddito”.
Beh però il contributo all’impresa associato a quello al disoccupato non era presente nell’idea originaria. Lo Stato pagherebbe di fatto due volte per lo stesso motivo è raddoppiando i costi si dimezzerebbe o quasi la platea dei beneficiari. E potrebbe essere letto come un semplice regalo agli imprenditori, sarebbe lo Stato a pagare stipendio e finanziamenti all’impresa. Forse è troppo. Ma credo in un accordo anche di questo.
Non è chiaro il motivo per cui un imprenditore debba essere “risarcito” dallo Stato per aver assunto un lavoratore di cui si presume abbia bisogno. In tal modo pare che l’imprenditore faccia un favore al lavoratore e per questo debba essere ripagato con denaro pubblico. Usufruendo di un addetto praticamente gratis o quasi.
SIG FRANCO LEI HA RAGIONE.A PARTE CHE È UN BEL CASINO. NON CAPISCO PERCHÉ GLI IMPRENDITORI AL SUD NON HANNO ASSUNTO PRIMA I DISOCCUPATI :FORSE PERCHÉ LI PAGAVANO IN NERO!AGEVOLARE NON VUOLE DIRE REGALARE ALLE IMPRESE,TANTO SI SA COME VA HA FINIRE IN ITALIA. BISOGNA COMUNQUE DETASSARE LE IMPRESE PERCHÉ SONO OBERATI DALLE TASSE (STATO, REGIONE E COMUNI)TUTTI CHE CHIEDONO.
Ma la si vuol capire che le tasse e tutto quanto paga un imprenditore Italiano sono fuori misura..?? Come puo uno continuare con questi numeri..?? Sveglia..o qui lavoreranno le mummie non i nostri figli..!!