“Che un grande cambiamento storico sia in atto è ormai opinione comune”.
Lo ha ribadito la parlamentare del M5S, Dalila Nesci, in un post pubblicato sul blog delle stelle, aggiungendo che “lo sviluppo delle tecnologie della comunicazione, gli allarmi climatici, gli effetti caotici della globalizzazione, le migrazioni, le disuguaglianze crescenti, e la crisi delle ideologie politiche del Novecento, stanno conducendo il mondo verso dimensioni del tutto inesplorate”.
“I rivolgimenti politici dell’ultimo decennio – ha proseguito – non sono perciò che uno degli effetti di una crisi antropologica di portata planetaria. Spesso prevalgono però ancora soltanto le voci negative, quelle che vedono negli attuali mutamenti solo delle perdite, mentre il cambiamento è perlomeno neutro, aperto cioè sia ad una progressiva disumanizzazione che ad evoluzioni imprevedibili dell’esperienza umana”.
“D’altra parte la moderna informazione è così sofisticata e pervasiva che potrebbe rappresentare uno strumento fenomenale per la fioritura culturale dei popoli” quindi “ci si chiede quali effetti potremmo misurare se i media si persuadessero di usare tutte le tecniche moderne di psicologia di massa – applicate sempre al marketing – orientandole, per esempio, all’accrescimento della consapevolezza dei benefici che un paradigma industriale basato sulle fonti rinnovabili avrebbe sugli esseri umani e quindi sulla natura” ha spiegato l’esponente pentastellata.
“Che la qualità delle Democrazie compiute dipenda fortemente dalla qualità dell’informazione, è opinione comune nel dibattito Internazionale, tanto da attribuire un grado di proporzionalità diretta fra la libertà di stampa e il rispetto dei diritti umani tout court” ha sottolineato.
“Dobbiamo perciò accompagnare il cambiamento con l’elaborazione comune di un pensiero del cambiamento, di una cultura della trasformazione. E a questo scopo risulta fondamentale in Italia il ruolo della RAI, ripensata come autentico Servizio Pubblico, al servizio appunto della rivoluzione culturale e democratica che è già in atto. La RAI d’altronde non può non correlarsi con le nuove dimensioni comunicative aperte da Internet, cercando nuove forme di sinergia, che accrescano l’efficacia sia dei media tradizionali che di quelli che la Rete continua a creare” ha concluso.
La Rai? Per ora si preoccupa soprattutto di fare propaganda pervasiva targata Pd contro il Governo. Lo fa attraverso i tg (RaiNews e Tg3 su tutti) passando come notizie le veline piddine e poi continua con i talk sbilanciati contro il Governo: al mattino Agorà, poi la sera Vespa e i suoi giornalisti finto neutrali o Bianca Berlinguer e il suo finto montanaro guru. Uno spettacolo inguardabile.