Pastori sardi in protesta, Pino Cabras (M5S): ‘Salvini ha fatto un buco nel latte’

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“Il Viminale non era certo la sede giusta, e Salvini ha fatto un buco nel latte”.

Lo scrive il deputato del Movimento 5 Stelle Pino Cabras su Facebook.

“Nel suo intervento alla ‘ghe pensi mi’ sulla crisi del settore ovino (‘entro 48 ore risolvo tutto, non mi alzo dal tavolo se il prezzo del latte non passa da 60 centesimi a un euro’), Matteo Salvini non poteva che sbattere il muso su una realtà molto più complicata, dove l’emergenza richiede sì misure speciali, ma non ha i tempi dei Tweet elettorali,” spiega il parlamentare sardo.

“Puoi fare quello che alza la mandibola (il ganassa in milanese, il barrosu in sardo), ma poi la serietà del problema prende le tue misure e ti obbliga ad abbassare lo sguardo (verso il caos immediato del settore) e solo dopo a risollevarlo (per una prospettiva che vada oltre la data delle elezioni),” scrive ancora Cabras.

“Non poteva che essere così,” prosegue “e bene ha fatto chi conosce bene il settore – come i miei colleghi deputati del Movimento 5 Stelle Luciano Cadeddu (pastore) e Filippo Gallinella (presidente della commissione agricoltura) – a proporre un programma concreto e realistico“. Così come trovo molto serie le proposte del candidato alla presidenza della Regione Sardegna Francesco Desogus, che peraltro è un agronomo”.

“L’approccio dell’ennesimo salvatore ‘continentale’ da sbarco non poteva che ridimensionarsi perché letteralmente lui non sapeva nulla di un’attività umana che c’è da sempre e ha profondamente modellato i paesaggi e le identità umane in Sardegna” osserva l’esponente pentastellato “Non sapeva di problemi che durano con tempi secolari, difficoltà che nessun arrembaggio scomposto di 48 ore potrebbe rimettere a posto senza correggere un intero modello di sviluppo. Il che non significa che ci rassegniamo né che non si debba agire presto, anzi. Però non puoi fare promesse facilone senza tener conto della struttura del mercato, dei suoi padroni, delle burocrazie, delle catene di valore internazionali”.

“Questo comparto merita davvero un’attenzione straordinaria. Se esaminiamo il contesto della Repubblica Italiana, possiamo facilmente riscontrare come il maggior numero di capi ovini allevati è detenuto dalla Sardegna (3.301.837) con, a seguire, Sicilia (906.069), Lazio (743.823) e Toscana (422.734). Insomma, su 7.445.000 capi allevati sul territorio della Repubblica, il 44,32% vive in Sardegna, distribuito in 15.400 allevamenti normalmente a gestione familiare che assicurano reddito a circa 100mila persone.
Certo, questi centomila sono altrettanti elettori e durante le elezioni la politica bussa alle loro case, è un gioco normale. Ma c’è modo e modo di aprire il dialogo, e i bluff giustamente si svelano presto,” afferma Cabras.

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