“Mi consento solo una annotazione: dovendo l’Italia mettere ancora, per finire l’opera, 366 milioni di euro mi viene difficile capire come poi potrebbe perderne 7 miliardi”.
Lo ha affermato il direttore de Il Tempo, Franco Bechis, a proposito della Tav, e riferendosi ai grillini ha aggiunto che “se la loro tesi è che il Tav è una boiata pazzesca, troveranno tutti i numeri per dimostrarlo”.
Bechis ha anche suggerito di lasciar “perdere i tecnici e andiamo al sodo della politica. Luigi Di Maio quest’opera non può permettersela per non far scappare in un momento già difficile per i 5 stelle altri voti di fan come quelli dei no-Tav” ma anche “Matteo Salvini è a favore di quel tunnel perché lo è gran parte dell’elettorato e delle imprese del Nord Italia, che resta pur sempre lo zoccolo duro del suo successo politico”.
“Allora con o senza costi/benefici quei due avrebbero fatto bene da tempo a chiudersi in una stanza e prendere quella decisione solo politica che nel contratto di governo era stata ipocritamente aggirata e rinviata nel tempo. Solo che su molte cose due alleati possono trovare la mediazione, su questo no” ha sottolineato.
Se poi dovessero prevalere le idee di Salvini contrarie alla Tav, ha osservato il direttore, “a Di Maio non resta che preparare le valigie e fare cadere il governo, perché non può permettersi una marcia indietro anche sul Tav. La faccia verrebbe persa naturalmente con la decisione opposta anche dal leader della Lega. Però un pizzico di meno: non l’ha mai messa fino in fondo, e può ottenere in cambio altre opere pubbliche per il Nord”.
“La politica è fatta di questo, e così penso che alla fine sarà proprio il ministro dell’Interno a fare il passo indietro. A meno che non decida anche lui che li conviene mettere fine all’esperienza a palazzo Chigi”, ha concluso Bechis.