“Mi sono presentato al presidente della commissione Franco Bernabè. Ho detto: che vogliamo fare?”.
Così ha detto Lino Banfi, che poche settimane fa è stato individuato dal Movimento 5 Stelle per rappresentare l’Italia nella commissione italiana per l’Unesco, ma non essendo contattato da nessuno, si è recato dal presidente.
Bernabè “mi ha spiegato: ‘Fino a ora abbiamo fatto una riunione con tutti i membri nel 2017, una nel 2018. Ce ne sarà un’altra nel 2019’. Porca puttena, ho pensato, si lavora tanto” ha aggiunto.
“Ma siccome per l’Unicef ho fatto campagne di raccolta fondi ho chiesto: non devo fare nemmeno uno spot?”, la risposta è stata negativa e non dovrà fare “nemmeno gli incontri nelle scuole con i ragazzi che mi amano e si scambiano le mie battute con i telefonini. Mi ha detto solo:’Abbiamo grandi obiettivi per l’Agenda 2030′” ha raccontato l’attore.
“Mi dovete dire già da ora se vi servo di mattina o di pomeriggio. E che chevolo! Ho solo 82 anni, avrò un sacco di impegni” ha detto ironicamente, precisando che “devono decidere se sono un ‘membro’, ma non mi piace per niente questo titolo imbarazzente”, preferirebbe ambasciatore anche se “sono già ambasciatore Unicef”.
Non avrà un ufficio, “c’è un ufficio, ma è della struttura: 4 dipendenti, più dg e presidente. E voglio dire alla mia vicina che me lo chiede: non becco un centesimo. Queste sono cose che si fanno con il cuore” ha sottolineato Banfi.
Alla domanda se avesse iniziato a prepararsi ha risposto: “Scherziamo? Una full immersion. E ho ricevuto già alcune richieste di tutela” e poi ha raccontato che “ci vorrebbero 23-24 autori per scrivere il putiferio che si è scatenato sulla mia ignorenza” in seguito alla sua nomina.
Ciò che più l’ha sconvolto della nomina, è stato l’elogio della moglie perché “è la prima volta che succede. Lei è più sordarella di me. Sentiva questa storia del patrimonio dell’umanità, le polemiche. Mi chiedeva. Io rispondevo è complicato. Alla fine ieri mi ha detto: ‘Invece la nomina è proprio giusta. Bravo’. Io un po’ meravigliato ho chiesto perché. E lei: ‘Siamo sposati da 56 anni, dopo 10 di fidanzamento. È proprio un Matrimonio dell’umanità'”.