Il Movimento 5 stelle, in un post pubblicato sul blog delle stelle ha ricordato che riguardo al caso della nave Diciotti “martedì 19 febbraio, la Giunta per le autorizzazioni sarà chiamata a decidere” se dare o meno l’autorizzazione a procedere contro il Ministro dell’interno Matteo Salvini.
“Tra il 20 e 25 agosto scorso, mentre 137 migranti si trovavano sulla Diciotti, ovviamente con assistenza sanitaria e alimentare, il Ministro degli Esteri e il Presidente del Consiglio Conte stavano sentendo i leader degli altri paesi europei affinché ognuno accogliesse la propria quota di migranti. Questo accordo doveva essere raggiunto prima dello sbarco perché, altrimenti, sarebbero dovuti rimanere tutti in Italia. E questo a causa del Regolamento di Dublino, che impone che il primo Paese di approdo debba farsi carico di tutti i migranti che arrivano in Europa” hanno spiegato i pentastellati.
“Il ministro dell’interno Salvini, d’accordo con il Ministro dei Trasporti Toninelli, il Vice Presidente del Consiglio Di Maio e con il Presidente Conte, negò quindi lo sbarco fino a che l’accordo non fosse stato raggiunto. Per questa vicenda il Tribunale dei Ministri di Catania ha deciso di inquisire il Ministro dell’interno perché ha considerato il ritardo dello sbarco dalla nave un sequestro di persona e ha chiesto al Parlamento l’autorizzazione a procedere” hanno proseguito.
E “su questo si deve esprimere con un voto prima la Giunta per le autorizzazioni a procedere e poi l’Assemblea del Senato” per cui “se il Parlamento nega l’autorizzazione a procedere, sta affermando che il Ministro ha agito per interesse pubblico o interesse dello Stato, e che quindi non sarà processato”, in caso contrario “il Ministro dell’interno andrà a processo”.
“Questo quindi non è il solito voto sull’immunità dei parlamentari. Di quei casi si occupa l’articolo 68 della Costituzione, e su quelli il MoVimento 5 Stelle è sempre stato ed è inamovibile”, stiamo parlando “dell’articolo 96 della Costituzione” ma “mai in passato si era verificato che la magistratura chiedesse al Parlamento di autorizzare un processo per un ministro che aveva agito nell’esercizio delle sue funzioni e non per azioni fatte per tornaconto privato e personale: in questo caso non ci porremmo neppure il problema e lo spediremmo in tribunale” hanno scritto ancora i 5 Stelle.
“Quindi ora siamo chiamati a decidere. Le votazioni saranno aperte su Rousseau lunedì 18 febbraio dalle 10 alle 19” hanno concluso.