“Salvini è il ministro dell’Interno di un governo che ha deciso di inchiodare l’Ue alle sue responsabilità. Quella sulla Diciotti è stata una decisione politica”.
Lo ha detto il senatore del M5S Gianluigi Paragone durante una diretta su Facebook.
“La Ue” ha spiegato l’esponente pentastellato “ci deve essere senza legarsi le mani. L’unica domanda che ha un senso è quella che poniamo su Rousseau, e che riguarda sulla presenza o meno dell’interesse nazionale. Non c’è Salvini o la Lega, ma c’è un ministro dentro un governo che ha condiviso collegialmente la decisione presa”.
“Voterò sì per questo sulla piattaforma,” ha annunciato.
“Questo interesse nazionale lo ho visto e lo vedo ancora,” ha concluso Paragone.
La piattaforma Rousseau ha posto ai propri iscritti, che domani potranno votare dalle 10 alle 19, il seguente quesito: “Il ritardo dello sbarco della nave Diciotti, per redistribuire i migranti nei vari paesi europei, è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato?”.
Votando Sì, si nega l’autorizzazione a procedere. Votando No, si concede l’autorizzazione a procedere.
Secondo i 5Stelle quello della Diciotti non è il solito voto sull’immunità dei parlamentari, dei quali si occupa l’articolo 68 della Costituzione.
“Questo è un caso diverso: stiamo parlando infatti dell’articolo 96 della Costituzione. Nello specifico questo è un caso senza precedenti perché mai in passato si era verificato che la magistratura chiedesse al Parlamento di autorizzare un processo per un ministro che aveva agito nell’esercizio delle sue funzioni e non per azioni fatte per tornaconto privato e personale (tangenti, truffa, appalti, etc): in questo caso non ci porremmo neppure il problema e lo spediremmo in tribunale,” hanno affermato i 5Stelle.
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