Il reddito di cittadinanza “non è di sinistra e anche se lo fosse non è giusto. Una cosa è dare una mano a chi è in difficoltà, ma di sinistra è dare lavoro e non creare dipendenza con i navigator forestali del terzo millennio”.
Così Matteo Renzi ospite a “Che tempo che fa” su Rai1, ha ribadito il suo disappunto per la proposta avanzata dall’esecutivo giallo-verde, aggiungendo che il reddito di cittadinanza “è un grandissimo elogio a chi non vuol fare le cose, non è un aiuto ai poveri, è un inno al lavoro nero”.
“Andiamo nelle classi dei ragazzi – ha proseguito Renzi – e chiediamogli di mettersi in gioco. Casaleggio giustifica il reddito di cittadinanza in base ad una ricerca che dice che solo l’1 per cento del tempo sarà dedicato al lavoro. Loro pensano che siccome ci sarà l’innovazione tecnologica non ci sarà più lavoro. Se non diciamo ai nostri ragazzi provateci, avremo una generazione di rammolliti. Forse dovevo parlare più di doveri e meno di diritti”.
“Nel giro di un anno questo Paese sta cambiando il dna valoriale” perché “abbiamo fatto molti errori: abbiamo preso il 18 per cento, la Lega il 17 per cento, l’accordo con il M5S lo fa Salvini perché hanno lo stesso humus valoriale. A me ha colpito l’atteggiamento di questi mesi di superficialità” ha detto l’ex premier.
“Penso di avere perso molti più voti con l’immigrazione che con il Jobs act” ma lo rifarei domani mattina, perché se devo perdere la faccia di fronte ai miei figli preferisco perdere i voti, noi abbiamo salvato tutte le vite che potevamo salvare e quando si è trattato di andare a recuperare i cadaveri nel mare noi abbiamo messo i nostri soldi” ha detto ancora.
“Io non voglio perdere la mia umanità, – ha sottolineato il senatore dem – non me ne frega niente se perdo le elezioni. Sui diritti bisognava avere più coraggio. Io sulle unioni civili ho messo la fiducia perché era giusto, il mondo cattolico mi ha promesso che me l’avrebbe fatta pagare. Sullo ius soli bisognava avere più coraggio”.
“Sul Pd ho raggiunto la pace dei sensi” e “non mi candido alle europee, anche perché se ogni volta che faccio un libro chiedo il voto diventa stalking” ma “voterò e il giorno dopo vi dirò chi, mi auguro che chiunque vinca possa mettere pace. Di certo non farò quello che hanno fatto a me. Chiunque vincerà le primarie non deve ricevere il trattamento che ho ricevuto io” ha concluso.
Questo ha distrutto un Paese,ha distrutto un Partito e si permette ancora di parlare.Va preso e cacciato a pedate dal Senato,visto che aveva promesso che avrebbe lasciato la politica.