Il nuovo direttore di Repubblica, Carlo Verdelli, non poteva scegliere momento migliore del primo giorno in cui firma il giornale e fa il suo primo editoriale, per darci la sua prima fake news contro il M5S.
Nel giorno n°1 fake news n°1.
Se il buon giorno si vede dal mattino, ci dovremo aspettare non solo fake in crescendo, ma ben altre porcherie mediatiche che sputano veleno anti 5Stelle.
Questa dovrebbe essere la cifra della sua nuova linea editoriale.
Ci sembra di cominciare a capire il motivo per cui è stato cacciato via il direttore precedente, Mario Calabresi. Possiamo fare, alla luce di questo esordio scoppiettante a suon di balle, delle ipotesi più circoscritte e più puntuali che saranno smentite o confermate nelle prossime settimane.
Potremmo per esempio ipotizzare che i De Benedetti, padre e figli, sentissero troppo moscio Calabresi. Scalfari lo diceva da tempo che avrebbe preferito un tono più aggressivo nel marcare la scelta di campo contro i 5 Stelle. Ma finora il parere di Scalfari non aveva fatto breccia in casa De Benedetti forse perché da quelle parti pensano che col passare degli anni le normali malattie senili avanzino e si aggravino anche per L’Intelligente per antonomasia, così come è stato – e si è – venduto all’elettorato del PCI e poi post, fino al vomito PD.
Tuttavia alla fine gli hanno dato ascolto, e così bisognerà vedere come finirà la gara della senilità tra Scalfari e De Benedetti senior.
Quindi non è azzardato ipotizzare che il mandato, anzi l’ordine, dato al nuovo direttore sia di avere una postura contro i 5Stelle ancora più aggressiva di quella, non certamente mite, di Calabresi.
Può essere che gli sia stato dato l’incarico di proteggere con più violenza e cattiveria gli interessi della ‘famiglia’, interessi che sentono minacciati dalla politica dei 5 Stelle portata avanti da Luigi Di Maio.
Non è difficile prevedere che al Capo Politico del M5S, ma non solo a lui, sarà riservato un ‘trattamento speciale’ fatto con l’armamentario tradizionale utilizzato da Repubblica per assassinare politicamente chi non è gradito: maldicenze, interpretazioni capziose, retroscena fasulli, falsità e diffamazioni, tutte ben camuffate per non incorrere in querele.
Altresì sarà incrementato il già abbondante utilizzo di àscari e di àscare finti e finte 5Stelle che non vedono l’ora di impegnarsi a far da gregari prezzolati ancor di più di quanto hanno già fatto sinora per organizzare ed eseguire l’assassinio politico del Movimento 5 Stelle.
Ma il Movimento 5 Stelle è bene che sia attento a non dare la risposta che i De Benedetti e il loro direttore vorrebbero che desse a questa aggressione che si annuncia pianificata ‘militarmente’ nei minimi dettagli.
È bene invece che metta a punto una risposta asimmetrica efficace e che funzioni con gente che ormai agisce più con la rabbia che col cervello.
Verdelli ha il nome di un giocatore di calcio. E come tale vuol dimostrare a chi lo ha appena acquistato dal girone delle squadre minori minori di essere capace di giocare un serie A contro i big. E come spesso succede nel calcio troppa voglia di mettersi in mostra porta a fare falli inutili o errori.
Per troppi anni a Repubblica hanno creduto che il loro compito fosse non tanto informare il Paese quanto dirigerlo.