“Non ho paura di niente e di nessuno”.
Queste le parole del vicepremier Matteo Salvini, dopo aver saputo che la procura di Torino si è rivolta al Tribunale per individuare una data in cui eventualmente potrebbe essere svolto il suo processo per il reato di vilipendio all’ordine giudiziario.
L’iniziativa dei pm dovrebbe preannunciare una citazione diretta a giudizio nonostante pochi mesi fa, dopo che arrivò l’autorizzazione a procedere da parte del ministro della Giustizia, i pubblici ministeri torinesi avevano notificato a Salvini l’avviso di chiusura delle indagini.
Salvini è indagato per alcune frase dette nel corso di un discorso che tenne a Collegno il 14 febbraio 2016. Aveva detto: “difenderò qualunque leghista venga indagato da quella schifezza che è la magistratura”, in riferimento ad un’inchiesta della Procura di Genova sulla Rimborsopoli dei consiglieri regionali liguri.
La causa, se arrivasse in tribunale, comincerebbe prima dell’estate. È la procura di Torino ad occuparsi del caso presso il Tribunale, perché la Procura Generale del Piemonte aveva negato il permesso ai legali di Salvini.
“Processo più, processo meno, faccio il ministro e lo faccio con orgoglio. Sono assolutamente tranquillo e orgoglioso dei risultati che stiamo raggiungendo quindi non ho paura di niente e di nessuno” ha replicato il Ministro dell’Interno.
E ha aggiunto: “Io lavoro sereno, ognuno fa il suo mestiere. Io faccio il ministro e permetto di arrestare mafiosi, scafisti e spacciatori. I giudici fanno i giudici”.