Lo storico Luciano Canfora definisce Conte ‘una specie di maggiordomo’. Di Stefano (M5S): ‘Questo autodefinitosi filosofo è un politico’

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Il sottosegretario agli Esteri, l’esponente pentastellato Manlio Di Stefano durante la trasmissione televisiva “Tagadà” su La7, ha reagito bruscamente all’intervento dello storico Luciano Canfora sul Partito Democratico e sul Governo giallo-verde.

Il professore di filologia greca e latina in riferimento al Pd ha detto che “la cosiddetta opposizione mi sembra una grande associazione di Don Abbondio” mentre ha definito il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte “una figura di contorno, una specie di maggiordomo che porta il caffè ogni tanto al Consiglio dei ministri senza comandare un bel nulla”, e poi ha aggiunto che è un “Morfeo, dio del sonno”.

In merito all’iniziativa del Movimento 5 Stelle di far votare gli iscritti sulla piattaforma Rousseau sul caso Diciotti, ha affermato che i 5 Stelle “hanno preso una decisione molto sbagliata, molto negativa e in parte suicida, facendo votare 50mila persone, e 50mila rispetto ai 10 milioni di italiani che hanno votato M5S sono una inezia”.

“In più, – ha continuato – hanno portato un argomento abbastanza ridicolo: la sicurezza del nostro Paese dipendeva da quelle 177 persone sulla nave Diciotti” ma “queste persone poi sono sbarcate e quindi la sicurezza del Paese non era in pericolo, la verità è che c’è stata tanta malafede, loro non vogliono assolutamente abbandonare la poltrona e quindi accetteranno tutto fino in fondo”.

Manlio Di Stefano ha replicato dicendo: “ho assistito a una mezz’ora oggettivamente tragicomica per un servizio televisivo pubblico, avete utilizzato un autodefinitosi filosofo che per mezz’ora, senza contraddittorio, definisce per ben due volte il presidente del Consiglio una marionetta, tra applausi forzati del pubblico. Lo ha descritto come un presidente del Consiglio che sarebbe una nullità nelle mani di due vicepresidenti del Consiglio, definiti sostanzialmente come due pazzi tra il fascismo e non so che cos’altro di peggio. Non parliamo con un filosofo, ma con un politico, quindi lo mettiamo al tavolo con altri politici che fanno un contraddittorio”.

La conduttrice, Tiziana Panella, ha risposto: “per la precisione Canfora è uno storico”.

“Lui si definisce filosofo, storico e quant’altro” ha ribattuto l’esponente pentastellato.

“A me dispiace che dica questo, perché evidentemente non ci segue, noi tutti i giorni apriamo con 10 minuti di intervista a un libero pensatore, che ha la sua visione delle cose. Talvolta sono lodi al M5S, altre volte alla Lega. Si chiamano ‘libere opinioni'” ha continuato Pannella, a cui Di Stefano ha risposto: “dire che il presidente del Consiglio è una marionetta non è una libera opinione”.

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6 COMMENTS

  1. Luciano Canfora, come dice bene Di Stefano è quello che un tempo veniva definito un filosofo impegnato (engage’). Ovvero uno che utilizza la sua materia, che è la filologia classica e non la filosofia in senso stretto, con un fine politico. Oggi è più vicino a Leu che al Pd. Ma in tv lo usano come un intellettuale indipendente, appena dice qualccosa contro il M5s. Altrimenti lo ignorano.

  2. I maggiordomi siete tutti voi p idioti i quali, dietro dettatura di un p idiotone , vi siete scritto nei vostri cervelli di topo da fogna quanto da dettatura. Siete tutti uno dopo l’altro, UN DISCO INCANTATO.

  3. Io sono incazzato con il 5 stelle e lega. Non devono andare a riempire il culo dietro introito propagandistico dei prodotti di aziende commerciali. I sign o le signore conduttrici, sono politicamente di parte, d’altra parte, le tv di cui fanno parte, sono private e quindi, di questo atteggiamento non devono dare conto a nessuno. Io queste tv non li caco nemmeno.

  4. Concordo, andare in tv a fare gli sparring partner di conduttori che tirano colpi bassi per conto del Pd (ma a conto del canone Rai) non conviene. Ma non bisogna solo lasciarli cuocere nel loro brodo ma semplicemente togliergli l’acqua per cucinare ogni giorno questa minestra ormai nsipida. Da,Agorà a Carta Bianca a Porta a Porta che vadano a far danno sulle tv private. Non è accettabile che la stragrande maggioranza degli italiani paghi il canone per sentirsi offendere dalla propaganda minoritaria del Pd.

  5. Non si capisce a che titolo e con quale competenza un filologo classico venga chiamato in tv a dare giudizi così poco culturali, ma solamente politici, sul Governo e il Premier Conte. Anche per Canfora vale il principio: se vuole governare lui che si candidi.

  6. Che dire di questo simpatico vecchietto e le sue strampalate affermazioni?
    Rimbambimento precoce?… Forse!
    Altrimenti sarebbe grave, andrebbe ricoverato!

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