“È una decisione che devono prendere le due repubbliche di Francia e Italia, vedremo alla fine chi la spunterà”.
Lo ha detto il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker in riferimento allo stop della Tav Torino-Lione.
Riferendosi sempre alla Tav, “l’obiettivo è rivedere il progetto, risparmiare dove si può risparmiare e andare avanti” ha spiegato invece Il vicepremier della Lega Matteo Salvini, questa mattina ad Iglesias per la campagna elettore in vista delle elezioni regionali che si terranno domenica 24 febbraio in Sardegna.
In merito all’accusa avanzata dal senatore dem Matteo Renzi sul voto di scambio, il Ministro dell’Interno, ha risposto: “Renzi e il Pd mi fanno tenerezza, non sanno più a cosa attaccarsi. Non commento, non perdo tempo a commentare le sciocchezze del Pd”.
Il Sottosegretario di Stato al Ministero degli affari esteri, Manlio Di Stefano, in risposta alle domande dei giornalisti ha detto che la Tav “è un’opera che costerebbe a tutti gli italiani sette miliardi a perdere, per noi è un’opera che va fermata del tutto”.
“Oggi chiederò ai colleghi in Consiglio dei Ministri di rendere noto a tutto il governo se effettivamente la Tav è stata congelata o no”, ha commentato Gian Marco Centinaio, ministro delle Politiche Agricole alimentari e forestali e ministro del Turismo.
Certo non spetterà per fortuna decidere a Juncker visto che mancano ormai pochi giorni alla fine, del suo mandato.
La Tav sarà congelata e la montagna col suo clima aiuterà in quest’opera.
Ovviamente non ci aspettavamo neppure una parola di Juncker sull’effettiva utilità dell’opera e sui costi. Del resto se mettesse a tema i costi e l’utilità dovrebbe essere lui il primo a congelarsi.