“Il Tav ricorda tanto il Ponte sullo Stretto”.
Così ha scritto il Movimento 5 Stelle in un post pubblicato sulla propria pagina Facebook, riprendendo le parole del giornalista Pietrangelo Buttafuoco che ha parlato della Tav al programma televisivo “L’aria che tira” su La7.
I pentastellati hanno anche affermato che “qualcuno ha interesse a ‘costruire’ queste grandi opere miliardarie inutili e dannose quando poi mancano le infrastrutture di base che servono a creare sviluppo” e “se mancano è proprio perché negli anni i soldi per le infrastrutture che servono ai cittadini sono stati dirottati verso queste opere inutili che servono solo a chi si intasca gli appalti”.
Il giornalista invece ha detto che “purtroppo è vero che l’Italia si ferma a metà, dopo che di che sono guai, perché è inimmaginabile fare un tratto da Roma che porti a Matera quando sappiamo anche qual è importanza di una realtà come Matera” e “sappiamo perfettamente come c’è da farsi la croce, come si suol dire, con la mano manca all’idea di andarsene in Calabria e poi scendere giù in Sicilia”.
“Sappiamo perfettamente che viene a mancare – e siamo nel 2019 – quell’elementare diritto alla modernità che dovrebbe essere garantito attraverso le infrastrutture: c’è da mettere in sicurezza l’Italia. Il tav ci ricorda il ponte di Messina, ci ricorda anche la prospettiva di sognare, di immaginare di fare un ponte di Messina quando poi arrivi in Sicilia e non ci sono manco le strade per far camminare le macchine. Ma lo vogliamo dire?” ha osservato.
“Mettere in sicurezza l’Italia significa che è giusto, è progresso, è modernità, sono soldi piccioli che girano quando vedremo le betoniere e le gru muoversi e mobilitarsi perché per esempio quando noi andiamo nelle autostrade italiane e le guardiamo da sotto, vediamo i piloni sfasciati” ha aggiunto Buttafuoco.
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Del resto sia il Ponte che la Tav sono opere del Cav, o del cavolo.