“Possiamo perdonare l’inguaiato presidente del Venezuela, Nicolas Maduro, di essere convinto dell’esistenza di una cospirazione esterna contro di lui e di avere ripetutamente accusato gli Usa di orchestrare un ‘colpo di stato’ e una ‘guerra economica’ contro il suo governo” perché “i consulenti Usa ammettono ormai apertamente che è esattamente quello che sta succedendo”.
È quanto si legge un articolo pubblicato su Zero Hedge, in cui si spiega che “dopo la contestata rielezione di Maduro e il suo giuramento per un secondo mandato di sei anni, il suo ministro degli esteri Jorge Arreaza ha dichiarato a Democracy Now che ‘l’opposizione non fa niente senza il permesso o l’autorizzazione del Dipartimento di Stato Usa… dicono: ‘dobbiamo consultarci con l’ambasciata. Dobbiamo consultarci con il Dipartimento di Stato'”.
“Anche se quest’ultima affermazione potrebbe essere semplicistica, – si prosegue – i funzionari della Casa Bianca non rendono certo la vita facile all’opposizione, nel suo essere dipinta da Maduro come burattini in mano straniera” e “come esempio palese, il consulente di Trump per la sicurezza nazionale John Bolton ha recentemente ammesso a Fox Business che gli USA hanno ‘molto in gioco’ nell’attuale crisi del Venezuela, dato che il paese possiede le più grandi riserve di petrolio note al mondo” Bolton infatti “ha dichiarato a Trish Regan: ‘Economicamente, farebbe una grande differenza per gli Stati Uniti se potessimo avere le compagnie petrolifere americane che investono e sfruttano le capacità petrolifere del Venezuela’.
“Quindi sembra che mentre il governo Usa prevede di aumentare le pressioni economiche e politiche per favorire il leader dell’opposizione nell’Assemblea Nazionale, Juan Guaidó, e “mentre ‘tutte le opzioni sono contemplate’ come hanno detto alti funzionari la scorsa settimana, Bolton ci ha fatto dare un’occhiata – in un momento di sincerità largamente ignorato dai media mainstream – alle motivazioni non esattamente innocenti del governo riguardo al Venezuela” si legge ancora.
Leggi la traduzione dell’articolo di Zero Hedge su Voci dall’Estero.