“Poco fa alcuni giornalisti mi hanno chiesto fuori da palazzo Chigi cosa ne pensassi dei risultati in Sardegna. Ovviamente i dati ufficiali non ci sono ancora, si stanno spogliando le prime schede e i primi seggi. Noi siamo positivi perché in questo momento, per la prima volta nella storia della Regione Sardegna, entriamo con diversi consiglieri regionali e per noi è un dato importante perché non c’eravamo”.
Così Luigi Di Maio in un post pubblicato sul Blog delle Stelle.
“Noi eravamo a zero a livello regionale” fa notare il capo politico pentastellato “Voglio dire anche che, e non mi stancherò mai di ripeterlo, è inutile che si confronti il dato delle amministrative con quello delle politiche: si confrontano, in questo caso, le mele con le pere”.
“Noi” sottolinea “a livello amministrativo abbiamo sempre avuto dei risultati totalmente diversi da quelli nazionali e la Sardegna non fa eccezione. Certo, eravamo 60 candidati (quelli del MoVimento 5 Stelle) contro 1.350, con decine di liste civiche e una scheda elettorale che era un lenzuolo. Stiamo parlando di una situazione nella quale se andate a vedere le singole forze politiche vedrete che il MoVimento è in linea con tutte le altre. Il tema sono queste ammucchiate di liste civiche”.
“Poi” prosegue “posso capire che in questi mesi ci siamo messi contro banche e assicurazioni alle quali abbiamo aumentato le tasse, così come al gioco d’azzardo, le trivellazioni in mare le abbiamo bloccate e ci siamo inimicati i petrolieri e che quindi un certo mondo stia godendo nella speranza che possa morire il MoVimento, ma così non è”.
“Il MoVimento 5 Stelle è vivo e vegeto e va avanti in Regione Sardegna, come a livello nazionale, dove stiamo lavorando all’arrivo anche in Sardegna (come nelle altre regioni d’Italia) del Reddito di Cittadinanza e la settimana prossima presenteremo il nuovo piano incentivi per le imprese italiane,” conclude Di Maio.
Difficile raccontare i fatti come sono e non solo sui dati in Sardegna, se la Rai disinforma 24 ore al giorno.
Sara Menafra di Open (Mentana) invitata a RaiNews per la rassegna stampa afferma che il Reddito di Cittadinanza non stimola alla ricerca di lavoro. Il problema per la Menafra non sono quindi i salari troppo bassi o la mancanza di lavoro, bisognerebbe invece stimolare i giovani a cercare un’occupazione, secondo lei, tenendoli alla fame. Ora è chiaro perché Open non sfonda.