“Oggi si chiude un cerchio. Un cerchio che si è aperto circa sei anni fa, quando prendevo la parola in quest’Aula per raccontare la fine di un’impietosa storia italiana, che ha contribuito al declino morale ed economico del Paese. Stavolta invece intervengo a nome di tutto il MoVimento 5 Stelle, del quale mi onoro e sono fiera di far parte, per segnare l’inizio di una nuova storia”.
Lo ha detto la senatrice del M5S Paola Taverna intervenendo in aula al Senato.
“Una storia” ha proseguito “che affonda le proprie radici nella nostra Costituzione e che abbatte finalmente quegli ostacoli economici e sociali che, per colpa dell’ignavia e del menefreghismo di una vecchia politica, hanno fin qui impedito ai cittadini di essere uguali e liberi allo stesso modo”.
“Oggi la nostra Costituzione,” ha affermato l’esponente pentastellata “quella che il Pd voleva ridurre a brandelli, riceve attuazione. Oggi lo Stato guarda a chi è stato lasciato indietro, molto indietro, in un angolo, a chi è stato messo nelle condizioni di credere di essere un fallito, di smettere di sperare nel futuro”.
“L’Italia solo 5 anni fa si ritrovava un condannato che sedeva ancora in Parlamento, dopo essere stato per 20 anni al Governo a suon di leggi ad personam; era appena finito un Governo tecnico che scriveva le leggi solo per l’Europa e ne stava per iniziare un altro che le leggi le faceva per amici e banche, banche degli amici e amici delle banche.
E poi, e poi siamo arrivati noi che dall’opposizione abbiamo iniziato subito dando battaglia in Parlamento per una misura di lotta alla povertà.
Ora i ruoli sono invertiti noi siamo il governo e voi opposizione. Pd e Fi sempre uniti, anche contro il reddito di cittadinanza.
Come si fa a sedere in Parlamento e a contrastare l’unica misura che può abbattere le disuguaglianze sociali nel nostro Paese???
Per tanti, troppi anni questo grande Paese è stato svilito, umiliato, mangiato pezzo per pezzo da quella destra e da quella sinistra che, senza un briciolo di vergogna, oggi vanno sbandierando l’intenzione di raccogliere le firme per un referendum contro il Reddito di Cittadinanza. Non gli è bastato distruggere lo Stato sociale creando un abisso tra ricchi e poveri,” ha detto ancora Taverna, che ha concluso: “noi del Movimento abbiamo tanti difetti, ma due cose nessuno ce le può negare: abbiamo un cuore grande e la testa dura. Perché a noi hanno insegnato che bisogna cominciare a fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso ci siamo sorpresi a fare l’impossibile”.
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Brava la Taverna, ha rispecchiato l’indegna politica degli ultimi 40 anni, di dx e sx contro il ceto medio basso ridotto a brandelli e alla più grande povertà . Ama il prossimo tuo come te stesso. No,no, dx e sx hanno amato gli interessi propri e non gli interessi del loro prossimo, no, mi sono sbagliato, il loro prossimo sono state le banche, la casta, la magistratura politicizzata, i grandi evasori mai toccati e per i quali evasioni hanno pagato solo i cittadini onesti e inermi in mano a questi energumeni.
Verrà un giorno il giudizio di Dio, sicuramente, ma verrà anche il giudizio del popolo, e allora guai a voi, vi saranno sequestrate tutte le ricchezze perpetrate in anni di abuso politico eseguite con l’approvazione di leggine interne. Volete fare un referendum per l’abolizione del reddito di cittadinanza, Per farvi capire cosa significa fame per 6 milioni di cittadini, vi auguro di vivere cibandovi di pane ed acqua, per alcuni anni, in un campo recintato come quello Auschwitz.
marcucci !!!da vomito !!!
Bravissima laTaverna anche quando ha citato madre Teresa di Calcutta sul digiuno necessario per coloro che vogliono discutere della fame nel.miondo.
Ha sfiorato il ridicolo invece la Bernini col suo gesticolare irritante e fin troppo plastico (come tutto il resto). Sui puffi di Forza Italia , con il caschetto da cantiere Tav, meglio stendere un velo pietoso. Ha gia parlato la Casellati per dire quello che andava detto ai puffi: “vergognatevii”.