Il Ministro dell’economia e delle finanze, Giovanni Tria, rispondendo alle domande della Commissione Finanze del Senato, ha rivelato una notizia che coinvolge in prima persona il Ministro dell’Economia del governo Letta, Fabrizio Saccomanni.
Parlando dell’introduzione in Italia del bail- in, ha spiegato che tutti “erano tutti contrari – all’introduzione – e il ministro di allora era Saccomanni che fu praticamente ricattato dal ministro delle Finanze tedesco”.
Il bail-in è una modalità adottata nel caso di una crisi bancaria e che prevede il “salvataggio interno” della banca tramite l’azione dell’esecutivo e il coinvolgimento diretto dei suoi azionisti, obbligazionisti e correntisti.
Tria ha riferito che Saccomanni venne minacciato da Wolfgang Schäuble, il quale gli assicurò che se l’Italia non avesse accettato la direttiva europea “si sarebbe diffusa la notizia che il nostro sistema bancario era prossimo al fallimento”.
“Non vedo la possibilità che in tempi brevi possa essere abolito”, ha aggiunto Tria riferendosi al bail-in.
Ma “condivido il fatto che dovrebbe essere abolito – ha sottolineato il ministro – ma non prevedo che in tempi brevi possa essere abolito o che ci sia una convergenza tale che si possa arrivare, almeno per ora e non so se in futuro, all’abolizione. Credo che quando è stato introdotto in Italia fossero quasi tutti contrari, anche la Banca d’Italia in modo discreto si oppose”.
Il Ministero dell’economia e delle finanze ha poi corretto il tiro:
“Con un’espressione evocativa ma infelice il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, durante l’informativa di oggi alla commissione Finanze del Senato, ha voluto fare riferimento a una situazione oggettiva in cui un rifiuto isolato dell’Italia di approdare la legislazione europea sul bail-in avrebbe potuto essere facilmente interpretato come un segnale dell’esistenza di seri rischi nel sistema bancario italiano”.
“Con questo il ministro – conclude la nota – non intendeva certamente lanciare un’accusa specifica né alla Germania né al ministro delle Finanze tedesco dell’epoca”.