La presidente della Commissione permanente Lavoro pubblico e privato, la pentastellata Nunzia Catalfo ha concesso un’intervista a “La Notizia Giornale.it” per parlare del Decretone, approvato in senato.
La senatrice ha detto che “sono tante le sensazioni. Emozionata, senz’altro. Anche un po’ sollevata. È un impegno che porto avanti da tantissimi anni: è un traguardo importante – il 29 ottobre 2013 infatti in senato venne depositato il ddl da lei firmato per istituire il Rdc -. Ora ci sarà il passaggio alla Camera, ma un passaggio fondamentale è stato svolto”.
“Il Pd” che ha votato a sfavore del decreto – “continua a stupire” perché “si tratta di una misura di contrasto alla povertà” e “anche loro, seppur in piccolo, nella scorsa legislatura si erano impegnati in questo senso con il Reddito di inclusione, grazie pure alle nostre pressioni dato che già allora premevamo col Reddito di cittadinanza” ha detto.
“Certo, è strano che la sinistra sia contraria a misure del genere, tra l’altro con motivazioni molto particolari” perché “dicono che non bisogna mescolare la povertà con l’inserimento lavorativo. Ma questi due aspetti sono legati: sono addirittura entrambi contenuti nel Pilastro europeo dei diritti sociali, secondo cui non solo ci dev’essere un reddito minimo adeguato affinché si viva in condizioni dignitose, ma si deve provvedere anche al reinserimento nel contesto lavorativo. Insomma, quelle del Pd sono motivazioni assolutamente poco credibili” ha spiegato la senatrice del M5S.
“Secondo me – il decreto – segna l’inizio dell’esperienza del Governo. Reddito e Quota 100 sono due tematiche importanti che abbiamo inserito nel nostro programma elettorale e nel contratto di Governo con la Lega. Sono due misure che coinvolgono milioni di cittadini italiani” ha aggiunto.
“Il decreto, insieme alla legge di Stabilità, ha il merito di aver previsto finalmente investimenti importanti nelle politiche attive del lavoro e nei servizi per l’impiego, cosa che non era mai stato fatto da nessuno. I centri per l’impiego erano finiti nel dimenticatoio. Questa rivoluzione è storica per l’Italia” ha ribadito la Catalfo.
“Sono diverse le modifiche apportate” nel passaggio al Senato ma “mi piace ricordare qui soprattutto l’offerta congrua che dev’essere almeno superiore del 10% rispetto al beneficio del Reddito. In questo modo poniamo una sorta di regola per cui ci dev’essere un salario dignitoso che non potrà essere inferiore al Reddito stesso. E, ancora, la riduzione della distanza per il lavoro per quanto riguarda le famiglie che hanno a carico disabili o figli minori” ha fatto notare.
E ha assicurato che “non ci saranno ritardi nell’erogazione. L’Inps d’altronde ha sottolineato che la tabella di marcia resta assolutamente invariata”.
Il prossimo obiettivo sarà “il salario minimo, la proposta è stata già calendarizzata in commissione Lavoro al Senato: siamo pronti” ha concluso.