Fatture false, si apre il processo ai Renzi. Il legale: ‘Era un’udienza tecnica’. Rinviato al 20 maggio

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“Breve udienza tecnica al tribunale di Firenze per l’inizio del processo che vede imputati Tiziano Renzi e Laura Bovoli, genitori dell’ex premier Matteo Renzi, in un procedimento per presunte fatture false emesse da loro società. I coniugi Renzi non erano in aula, presente invece l’imprenditore Luigi Dagostino, imputato insieme ai genitori dell’ex segretario del Pd”.

Lo riporta l’ANSA.

Il legale dei due coniugi, Federico Bagattini, ha spiegato: “Era un’udienza tecnica. Non era necessaria la presenza dei miei assistiti, che invece parteciperanno alle udienze per le quali ci sarà bisogno che siano in aula”.

“Il processo è stato rinviato al 20 maggio dopo che il tribunale ha incaricato un perito della trascrizione delle intercettazioni effettuate nell’inchiesta, e ha ammesso le prove portate da accusa e difesa,” si legge su Ansa.it.

Nei giorni scorsi Tiziano Renzi si è sfogato su Facebook:

“Sto per arrivare ai 70 anni: non pensavo di passare in tribunale la mia vecchiaia ma lo farò a testa alta perché io conosco la verità.
Mi dicono: confessa e ti faranno uscire. Non posso confessare ciò che non ho fatto.
Noi non abbiamo commesso i fatti per i quali siamo privati della libertà.
Lotteremo con tutte le nostre forze per difendere la dignità e l’onore di due persone che in 35 anni di carriera non hanno mai avuto fallimenti, bancarotte e lavori in nero.
Nei prossimi giorni illustrerò qui punto punto le ragioni per le quali l’accusa che ci viene fatta è assurda. Ci difendiamo in tribunale, certo. Ma se dobbiamo essere massacrati ogni giorno sui media, ci difenderemo anche qui. Dico grazie a chi ci sta sostenendo con la preghiera: chi ci conosce sa che per noi è un sostegno prezioso,” ha scritto in un post pubblicato sul suo profilo personale sul social network.

1 COMMENT

  1. Creare una o più bad company su cui scaricare i debiti è un sistema collaudato. E ricorda tanto quanto fatto dalla Croce Rossa, su cui ora la Consulta dovrà decidere.

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