Il professor Erspamer: ‘Le prime parole di Zingaretti sono state renziane che più renziane non si può’

“Le prime parole di Zingaretti (quello che due estati fa cercò di far patire la sete ai romani per danneggiare Virginia Raggi, appena eletta) sono state renziane che più renziane non si può”.

Il professor Francesco Erspamer, docente all’Università di Harvard e blogger vicino ai 5Stelle, ha commentato così, sulla sua pagina Facebook, le dichiarazioni rilasciate dal neoeletto segretario del Pd Nicola Zingaretti.

“A cominciare dallo slogan ‘l’Italia deve ripartire’: un verbo che Renzi ha usato e abusato per anni e che non significa niente, perché partire o ripartire se la destinazione non è gradita non mi pare proprio un vantaggi,” ha osservato Erspamer.

“Ma a Zingaretti viene naturale: è che si tratta della solita, collaudata retorica liberista della crescita e mobilità fini a sé stesse e a qualunque costo, senza controlli, sempre invocando l’emergenza o il destino manifesto, sempre a beneficio delle multinazionali e degli amici degli amici,” si legge ancora nel post.

“E poi il TAV” ha continuato il professore “Non gli basta essere a favore, il che è legittimo; no, ha dovuto immediatamente radicalizzare il confronto, proprio alla Renzi, distinguendo in maniera manichea il bene assoluto dal male assoluto, senza possibilità di discussione o di incertezza, neppure su una questione così controversa; anzi, tipicamente, meno sono le ragioni, più il tono è arrogante. Per cui, sappiatelo, chi non vuole il TAV non ha semplicemente torto; per il fratello di Montalbano, opporsi è ‘criminale’. Immagino che anche chi non voglia le Olimpiadi sia criminale. Tutto è criminale, dunque niente è criminale”.

“Questo è il renzismo e questo è ormai, e per sempre, il Pd. Perché così sono i suoi militanti e i suoi simpatizzanti, non solo i suoi dirigenti: liberisti arrabbiati, che vogliono al più presto concludere la rivoluzione borghese e completare l’americanizzazione del paese, recuperando il tempo perso nel dopoguerra a causa dell’azione di una vera sinistra, ormai svanita,” ha concluso Erspamer.