Ilva, Costa: ‘Il grido di Taranto non cade nel vuoto’

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“Il grido di Taranto non cade nel vuoto”.

Lo ha assicurato il ministro dell’Ambiente Sergio Costa.

“Non è un mistero per nessuno che a Taranto abbiamo ereditato una situazione difficile e complessa ma non per questo ci siamo tirati indietro” ha spiegato Costa in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook”Non dimentichiamo che veniamo da governi che hanno portato e approvato 12 decreti Salva-Ilva, dove sono stati inserite norme come la contestatissima immunità pena”.

“Il cerino poi è rimasto in mano a noi, con un contratto definito e per il quale, a bocce ferme, abbiamo ottenuto miglioramenti oggettivi delle condizioni ambientali,” ha fatto notare.

“Quindi a Taranto va tutto bene? Assolutamente no. Sappiamo benissimo che i tarantini stanno soffrendo e vi chiedo di credermi se vi dico che ce la stiamo mettendo tutta” ha proseguito il ministro “Siamo riusciti intanto ad ottenere la copertura del 50% del parco minerario entro il 30 aprile e i lavori stanno proseguendo a pieno ritmo. E questo è un fatto. Abbiamo ottenuto, dopo nottate di contrattazioni, che con l’aumento della produzioni le emissioni DEVONO rimanere le medesime. Insieme con il Mise stiamo lavorando alla norma contro l’immunità e ci siamo quasi”.

“Stiamo riperimetrando il Sin di Taranto perché c’erano aree non comprese nel Sin, così da ampliare l’area di bonifica. L’Ispra sta regolarmente facendo i controlli previsti. Mandiamo controlli con una certa regolarità e quindi dei paletti da rispettare. Abbiamo risolto il problema? Non ancora, ma sono sicuramente dei mattoncini importanti che servono a costruire la casa della tutela ambientale” ha continuato “In questi giorni sono girati dei dati sull’inquinamento che hanno alzato ancora di più l’attenzione su Taranto: i cittadini vanno SEMPRE ascoltati, perchè sono loro le sentinelle del territorio. Per questo la prima cosa che ho fatto è stata quella di chiamare Ispra (il braccio operativo del ministero dell’Ambiente) e ho chiesto di verificare i dati con l’Arpa Puglia. Ieri l’Arpa ci ha comunicato che quei dati non erano riscontrati scientificamente, che c’erano degli errori. Ma chiaramente questo non vuol dire che va bene così”.

“Ognuno lavora nel modo che ritiene più adatto e funzionale. Il mio modo di lavorare è quello di ottenere risultati. A volte basta una firma e a volte serve un percorso che dura anni. A volte per fare ordine tra competenze e carte servono alcuni mesi, ma con il Mise c’è un percorso a favore di Taranto e dei cittadini ormai delineato. Io non ho alcun interesse per non tutelare il Paese e i cittadini. E quando i cittadini gridano, la politica deve ascoltare.
Ps qualcuno ha detto che oggi io sarei dovuto andare a Taranto e che ‘avrei rinunciato’. Qualcuno ha detto invece che ci sarei dovuto andare venerdì. Non so da dove nascano queste notizie. Ma la mia visita a Taranto non è stata ancora programmata,” ha concluso.

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