Marco Travaglio nel suo editoriale di oggi commenta le dichiarazioni rilasciate dall’ex premier Matteo Renzi al Corriere della Sera.
“Quando sono andato da Fazio a dire ‘mai coi 5 Stelle’, l’effetto sul medio periodo è stato la distruzione dei 5 Stelle. Se avessimo fatto quell’alleanza contro natura, l’effetto sarebbe stato la distruzione del Pd e la creazione di un bipolarismo 5 Stelle-Lega. Mi sono preso gli insulti di una parte dei dirigenti che quell’accordo lo volevano; ma il mio impegno ha permesso di salvare il Pd,” ha detto Renzi.
Secondo Travaglio basta leggere quest’ultima intervista “del figlio di babbo Tiziano al Corriere per capire l’abisso scavato da questa jattura ambulante fra la sinistra e il popolo”.
“Non contento dei danni fatti all’Italia e al suo partito,” – osserva il direttore del Fatto Quotidiano – ora Renzi “si congratula con se stesso per aver detto no a Di Maio e – parole sue – ‘distrutto i 5Stelle'”.
“Veramente,” sottolinea Travaglio “al momento, ha distrutto il Pd. Ma, a voler seguire il suo delirio, i punti persi dal M5S nei sondaggi sono finiti tutti a Salvini, mentre i dem sono fermi al 18%: dunque il suo no ha raddoppiato la Lega. Se questo era il suo nuovo, mortifero obiettivo, chapeau: missione compiuta. Cercare nell’intervista un solo accenno all’interesse nazionale, al bene dell’Italia o almeno della sinistra, è sforzo vano: la gente non è un problema suo (è lui che è un problema per la gente).
Leggi l’editoriale di Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano…
Travaglio sei un GRANDE! Ti stimo!
Non lo ha distrutto! Ha proposto nuove linee guida che costituiranno pietra miliare per una nuova idea di sinistra. Una sinistra non più sociale ma liberista! Se funzionerà o meno in Italia? Ai posteri l’ardua sentenza!
Si spera Sandro che che le Primarie del nuovo PD portino ad un cambiamento radicale rispetto linea politica di Renzi,improntata tutta sull’immigrazione!
Si spera Sandro che con le ultime primarie del PD ci sia una svolta epocale rispetto alla vecchia politica proimmigrazione del governo Renzi