“Dopo aver trovato l’accordo sul prezzo del latte stamattina dei delinquenti hanno assaltato e incendiato un camion. Dai pastori e dai trasformatori una condanna. Le persone perbene trattano. I delinquenti incendiano”.
Lo ha scritto il ministro delle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio, in un post pubblicato sul suo profilo Twitter, riferendosi a quanto accaduto ieri a Torralba, dove due uomini incappucciati hanno incendiato un’autocisterna che trasportava latte.
Eppure il giorno prima, venerdì 8 marzo a Sassari, i pastori, gli industriali caseari, le associazioni di categoria, il governo e la Regione Sardegna sembrava avessero raggiunto un accordo sul prezzo del latte ovino e caprino, fissato a 74 centesimi al litro.
L’incontro, convocato dal prefetto Giuseppe Marani, tuttavia non è stato proficuo per tutti, tanto che l’Adnkronos ha riportato il testo di alcuni messaggi vocali che i pastori si sono scambiati nei gruppi Whatsapp, in cui veniva detto chiaramente che l’accordo “va bene solo a loro”, gli industriali, oppure che si trattava di “una fregatura”, insomma il malcontento era palese.
Pertanto sabato mattina verso le 6.30, due uomini hanno bloccato l’autocisterna che trasportava il latte destinato al caseificio “Fratelli Pinna” di Thiesi in provincia di Sassari, e dopo aver costretto l’autista a scendere, le hanno detto fuoco senza buttare il latte in strada.
Sono subito intervenuti i vigili del fuoco, mentre i carabinieri del comando provinciale di Sassari e la compagnia di Bonorva stanno effettuando le indagini.
La Coldiretti ha dichiarato che si tratta di “un atto criminale, violento e vile che indebolisce la giusta battaglia dei pastori per dare dignità al proprio lavoro e salvare i 12mila allevamenti di pecore della Sardegna”.
L’accordo infatti era stato raggiunto “dopo quasi un mese di negoziati durante il quale circa tre milioni di litri di latte sono stati lavorati per essere dati in beneficenza, dati in pasto agli animali o gettati in strada per colpa di una situazione insostenibile che ha portato i pastori all’esasperazione”.
Pertanto, ha aggiunto l’associazione, “chi compie questi gesti violenti deve essere isolato da tutti e deve avere coscienza che fa del male ad un lavoratore, ad una categoria e ad una intera Isola”, mentre “i veri pastori, anche nei momenti difficili, non dimenticano mai la solidarietà e il mutuo soccorso, come hanno fatto tre anni donando mille pecore ai colleghi dell’Umbria colpiti dal sisma, ma anche adesso, pronti a dare il proprio contributo per i camionisti che hanno perso il camion a causa di atti inqualificabili”.