Il caso Tav ha mostrato che anche Matteo Salvini non vuole tornare al voto, secondo Marco Travaglio. Nonostante i retroscena dei giornali che parlano da mesi di un leader leghista intenzionato a passare all’incasso.
Il direttore del Fatto Quotidiano nel suo editoriale di oggi osserva che “è bastato che Di Maio&C. evocassero per la prima volta la crisi di governo e Salvini è subito tornato a cuccia, retrocedendo dal tonitruante ‘nessuno stop ai bandi’ dell’altroieri al ‘farò di tutto perchè il Tav si faccia’ di ieri”.
“L’ipotesi di nuove elezioni,” – sostiene il giornalista – riporterebbero il vicepremier leghista “fra le grinfie putrescenti di B. e scatenerebbero il ‘liberi tutti’ nell’aula del Senato nel voto sul processo Diciotti”. Uno scenario che avrebbe “spaventato a morte” Salvini, “ha scoperto il suo bluff e l’ha indotto a più miti consigli”.
Il giornalista spiega anche che con la soluzione temporanea trovata dal governo Conte, la partita sul Tav non solo non è finita ma è appena iniziata. Tuttavia, “l’analisi costi-benefici degli equilibri giallo-verdi segna, almeno per oggi, bel tempo per i 5Stelle e nuvole sparse sulla Lega,” scrive Travaglio.
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