“Gli arresti del management della Blutec di Termini Imerese confermano alcune perplessità sui piani d’investimento. Non abbandoniamo i lavoratori che sono le vittime di questa storia”.
Lo ha dichiarato il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, ribadendo l’impegno sulla vertenza Blutec.
“Prima di tutto dobbiamo mettere in sicurezza i lavoratori. Ho già dato mandato agli uffici del Ministero di contattare l’amministratore giudiziario per salvaguardare i livelli occupazionali”, ha aggiunto.
Il presidente del consiglio di amministrazione Roberto Ginatta e l’amministratore delegato Cosimo di Cursi della Blutec Spa, la società che ha rilevato l’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese, sono stati posti agli arresti domiciliari dalla Guardia di Finanza con l’accusa di malversazione ai danni dello Stato.
“Contestualmente,” riporta l’ANSA “è stato emesso un decreto di sequestro preventivo dell’intero complesso aziendale e delle relative quote sociali della Blutec, nonché delle disponibilità finanziarie, immobiliari e mobiliari riconducibili agli indagati fino all’importo di 16 milioni e 516 mila euro, parte dei finanziamenti per 21 milioni di euro ricevuti da Invitalia che sarebbero stati distratti”.
A Roberto Ginetta e Cosimo Di Cursi è stata notificata anche una misura interdittiva, per la durata di 12 mesi, che riguarda il divieto di esercitare imprese e uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese.
Sul sito web dell’ANSA si legge anche che “gli uomini della Guardia di finanza stanno apponendo i sigilli agli impianti della fabbrica su disposizione della Procura che ha emesso provvedimenti di arresto nei confronti del presidente e dell’amministratore delegato, Roberto Ginatta e Cosimo Di Cursi, per malversazione ai danni dello Stato. I lavoratori stanno assistendo al sequestro da parte dei finanzieri che si trovano negli uffici amministrativi”.