“Dai giornali americani, e di conseguenza da quelli italiani, è scomparso il Venezuela, dopo aver occupato le prime pagine per settimane”.
Lo segnala Francesco Erspamer, professore dell’Università di Harvard vicino al Movimento 5 Stelle.
“Niente più foto di bambini affamati:” scrive il docente sul suo profilo Facebook “scomparsi dai teleschermi e dunque al di là dell’empatia a telecomando, che piace perché dura poco e non comporta alcuna rinuncia o azione ma fa sentire bene come se le si fosse fatte”.
“Non è che i liberisti si siano arresi:” osserva “non si arrendono mai, peraltro per un motivo semplice, ossia che quando ci provano non corrono rischi. Mai. Pensate che vita facile: se vincono, vincono tutto; se perdono, non perdono nulla, al massimo gli tocca rinunciare ad arraffare quello a cui puntavano. Ma il tentativo, a queste condizioni, è solo rimandato”.
“Dimenticati i bambini, dimenticato il Venezuela; come mai?” si chiede “Perché è essenziale che le sconfitte del liberismo non si vedano, non se ne parli, ad alimentare la convinzione che il neocapitalismo sia un destino manifesto o, come disse Thatcher, TINA (there is no alternative). Per cui i media per un po’ taceranno sul Venezuela, a nascondere il fallimento del golpe americano (ed europeo: tutti dietro a Washington meno i populisti italiani)”.
“In attesa di riprovarci, sempre con l’entusiasta approvazione dei piddini e degli intellettuali liberal. Fino a quando? Quand’è che ci decideremo ad alzare la posta, a passare all’offensiva, a creare condizioni politiche in cui chi forza la mano e perde, perde tanto?” conclude Erspamer
Il Venezuela dà fastidio all’imperialismo americano e a quello europeo? Benissimo: un motivo perfetto per stare idealmente dalla parte di Maduro!
Ma Maduro dovrebbe anche ricordare la lezione storica del golpe americano in Cile: fu l’imbelle socialdemocraticismo di Allende a consentire che i lacchè degli Stati Uniti si organizzassero e prendessero il potere nel paese. E oggi in Venezuela si sta verificando qualcosa di simile consentendo libertà d’azione agli aspiranti golpisti locali.