“Tante aziende, anche italiane, stanno puntando sull’utilizzo degli scarti per la produzione di oggetti, alcune ricorrendo all’artigianato digitale. È il caso del progetto greco Print your city che trasforma i rifiuti in plastica in elementi di arredo urbano grazie alla stampa 3D”.
Così il Movimento 5 Stelle in un post pubblicato sul proprio blog, in cui hanno spiegato che “il progetto coinvolge direttamente i cittadini di Salonicco, che sono invitati a portare la plastica di flaconi e imballaggi presso lo ‘Zero waste lab’, laboratorio dove possono anche progettare i propri arredi stradali personalizzati e indicare la posizione preferita in cui posizionarli” poi i rifiuti “adeguatamente trattati, vengono stampati in 3D prendendo nuova direttamente sul posto, davanti agli occhi di chi li ha prodotti”.
“I vantaggi sono molteplici: il riutilizzo immediato e ‘a filiera corta’ dei rifiuti produce un vantaggio in termini ambientali ed economici, gli oggetti prodotti trasformano gli spazi pubblici offrendo ai cittadini la possibilità di fruire di nuovi arredi” infine “si sensibilizzano le persone sull’importanza della raccolta differenziata, del riciclo e del riuso. L’idea funziona al punto che, da gennaio ad oggi, i cittadini hanno presentato oltre 3.000 progetti per ridefinire il design della città tramite il sito web dedicato all’iniziativa” hanno fatto sapere i pentastellati.
“Guidato da The New Raw, studio di ricerca e design con sede a Rotterdam, ‘Print Your City’ mira a riutilizzare 4 tonnellate di rifiuti di plastica per realizzare nuovi arredi” ma è “una novità assoluta” perché i “designer olandesi avevano già avviato un progetto simile a Rotterdam” hanno aggiunto.
“Del resto, la materia prima non manca: il 25 per cento dei rifiuti presenti nelle nostre città sono costituiti da plastica – hanno osservato – con la quale i maker olandesi hanno potuto realizzare panchine, fermate degli autobus, elementi per parchi giochi e cestini dell’immondizia. A questi si aggiungono poi oggetti che promuovono uno stile di vita sano e rispettoso dell’ambiente, come portabici, attrezzi per l’attività fisica, vasi per gli alberi, ciotole per cani o mini-librerie”.
“Esempi virtuosi si trovano anche nel nostro Paese. Italia e Grecia, ad esempio, si sono alleate lo scorso anno per riciclare i rifiuti plastici raccolti sulle coste utilizzando proprio le stampanti 3D. Il progetto RE.CO.RD (REcycling strategies for the COastal sustainable waste management towards R&D Innovation), vede la collaborazione dell’Università del Salento e dell’Istituto di Educazione Tecnologica dell’Epiro e ha ottenuto un finanziamento di quasi 900mila euro dal Programma Interreg V-A Grecia–Italia 2014-2020” hanno detto ancora.