“Se qualcuno sì è dimenticato dei risparmiatori, io no! C’è un silenzio sempre più imbarazzante da parte del ministro Tria sul Fondo per i truffati dalle banche. Adesso basta. Io e i risparmiatori vogliamo sapere a che punto siamo con i decreti attuativi!”.
Così il senatore del Movimento 5 Stelle Gianluigi Paragone su Facebook.
“Avevamo detto che avremmo emanato in fretta i decreti attuativi” ha detto l’esponente pentastellato durante una diretta sul social network “Di questi decreti attuativi io personalmente non so nulla. So che c’era stato un impegno, una promessa, da parte del vicepremier Luigi Di Maio, e anche dall’altro vicepremier Matteo Salvini, in un’assemblea di risparmiatori. Questo impegno è stato confermato poi nei giorni successivi, ma ad oggi siamo fermi”.
“Sappiamo” ha continuato Paragone “che c’è 1 miliardo e mezzo stanziato dal governo ma Tria tiene fermi i decreti attuativi. Non sappiamo nulla, i risparmiatori non sanno nulla, eppure ai risparmiatori avevamo detto che li avremmo coinvolti. Quindi non soltanto c’è silenzio assoluto da parte del ministro Tria sui decreti attuativi, ma le comunità dei risparmiatori, le associazioni dei risparmiatori non sanno nulla. Allora a me viene da pensare che ci siano due governi: un governo visibile e un governo invisibile. Il governo visibile non ha paura di incontrare i risparmiatori, il governo invisibile invece evidentemente esclude, nasconde, mette in un marsupio istituzionale i risparmiatori. Non devono sapere, non devono essere coinvolti”.
“Allora, siccome io faccio parte di una maggioranza parlamentare che ha sempre voluto la trasparenza, che ha sempre voluto che i governi fossero visibili, e non invisibili, invito il ministro Tria a chiarire. Perché adesso un po’ troppi silenzi iniziano a diventare un po’ troppo ingombranti. Io negli anni di racconto giornalistico ci ho messo la faccia, ci ho messo la faccia in campagna elettorale. Qualcuno mi indica come possibile presidente della Commissione d’Inchiesta sul sistema bancario… è chiaro che se tendono, tenderanno sempre di più, a rendere invisibili le cose è un po’ difficile fare una commissione d’inchiesta, almeno come la farei io,” ha concluso.
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