Voti di scambio, 96 politici indagati: tra loro anche Totò Cuffaro

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Quello che a Termini Imerese (Palermo) era stato messo in piedi era un sistema diffuso di scambio di voti, favoritismi e promesse di posti di lavoro per condizionare due competizioni elettorali: le regionali del 2017 e le comunali dello stesso anno.

La Procura al culmine di un’inchiesta ha emesso 96 avvisi di conclusione indagini per deputati, sindaci, assessori e amministratori comunali. Tra gli indagati anche l’ex governatore Totò Cuffaro, già sottoposto a detenzione per favoreggiamento personale verso persone appartenenti a Cosa nostra e rivelazione di segreto istruttorio nel 2011 per poi essere scarcerato nel 2015.

Indagati con lui anche il capogruppo all’assemblea regionale di “Diventerà Bellissima” (lista che fa capo all’attuale Governatore Nello Musumeci) Alessandro Aricò; l’assessore regionale al territorio, Toto Cordaro; il candidato (non eletto) del Pd alle regionali, Giuseppe Ferrarello; il sindaco di Termini Imerese, Francesco Giunta, sostenuto da uno schieramento di centrodestra; gli ex coordinatori della Lega in Sicilia Alessandro Pagano e Angelo Attaguile. Tra gli indagati anche Loredana Bellavia, che all’esplosione del caso si è dimessa da assessore comunale.

Il pm Annadomenica Gallucci è colei che ha condotto l’indagine, avviata due anni fa sull’onda delle polemiche suscitate dalla candidatura nella lista della Lega di Mario Caputo, fratello dell’ex deputato regionale ed ex sindaco di Monreale Salvino che non poteva essere candidato per una condanna per abuso d’ufficio. Al suo posto era stato presentato il fratello ma nella promozione elettorale sarebbe stato utilizzato un espediente: il nome di Mario Caputo era accompagnato dalla specificazione “detto Salvino” che avrebbe, secondo la Procura, indotto gli elettori a confondere l’identita’ del candidato scambiandolo per il vero Salvino Caputo.

Di questa presunta manipolazione della volontà degli elettori, come riporta Tgcom24, rispondono sia i fratelli Caputo sia gli ex coordinatori della Lega in Sicilia, Alessandro Pagano e Angelo Attaguile. Attorno alle due elezioni sarebbe stato poi organizzato un sistema di scambi e di promesse. Per avere i voti i candidati e i loro promoter promettevano posti di lavoro, promozioni agli esami di maturità, ammissioni ai test di facoltà a numero chiuso. In questo scambio sarebbero coinvolti esponenti di schieramenti diversi come Filippo Maria Tripoli della lista “Popolari e autonomisti”, sostenuto da Totò Cuffaro, e Giuseppe Ferrarello, ex sindaco di Gangi, candidato nella lista del Pd. L’indagine ha casualmente accertato altre irregolarità che coinvolgono il sindaco di Termini Imerese, indagato per uso improprio di mezzi dell’autoparco comunale, e alcuni dipendenti comunali coinvolti in casi di assenteismo.

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