L’indiscrezione – Giulia Sarti: ‘Smettete di occuparvi di me, le mie parole sono strumentalizzate per far apparire l’opposto della realtà’

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Giulia-Sarti

“Smettete di occuparvi di me perché sono state dette troppe menzogne e cattiverie, e ogni mia parola viene strumentalizzata per far apparire l’opposto della realtà”.

Lo avrebbe detto, secondo quanto ha riportato il Corriere della Sera, la parlamentare del Movimento 5 Stelle, Giulia Sarti, vittima della condivisione online di presunte immagini intime che la vedrebbero protagonista.

La Polizia postale, tuttavia ha spiegato che “il video che sta circolando è palesemente un falso perché sul braccio sinistro della donna compare un vistoso tatuaggio che lei non ha” per cui appare chiaro che “si tratta di un’altra persona”. Tuttavia, gli investigatori stanno accuratamente svolgendo tutti gli accertamenti per risalire all’origine del video e delle foto che sono state hackerate dalla posta elettronica dell’esponente pentastellata nel 2013.

Gli agenti hanno anche assicurato che “al momento le foto e il video fake non circolano sul web” infatti “si tratta di materiale che viene scambiato nei programmi di messaggistica come Whatsapp”.

La Polizia, all’Adnkronos, ha detto che il fenomeno del revenge porn “è in forte crescita” e oltre “ai dati ufficiali, che già sono significativi, bisogna considerare una quota considerevole di persone che decidono di non denunciare, per vergogna o per paura”, ma al contrario è “fondamentale che chi cade vittima di ricatti di questo tipo trovi la forza di segnalarlo alle forze dell’ordine”.

Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera, durante una conferenza stampa in cui è stato presentato un disegno di legge che favorisca il lavoro femminile ha espresso la sua vicinanza alla vittima, dicendi: “a Giulia Sarti va la solidarietà di tutta Forza Italia. È stata vittima di qualcosa di inaccettabile”.

Secondo l’esponente azzurra “chi fa cose del genere deve essere pesantemente sanzionato” e per limitare fenomeni come cyber bullismo, sexting o Revenge porn bisogna educare i ragazzi anche con delle ore di lezione dedicate “alla cittadinanza attiva digitale”.

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