Francesco Manzella, pregiudicato di 34 anni, è stato trovato morto all’interno di un’auto, una VolksWagen Polo, ucciso da un colpo di pistola alla testa nel quartiere Falsomiele, a Palermo, poco dopo la mezzanotte.
Si tratta del terzo omicidio in quattro giorni a Palermo.
L’auto della vittima – secondo quanto riportato da Italpress – “è stata trovata vicino a un viadotto sulla strada statale Palermo-Sciacca che porta al carcere Pagliarelli. L’uomo è originario di Falsomiele. Sul posto sono arrivati gli inquirenti della squadra mobile, il medico legale e il magistrato di turno. A chiamare la polizia sono state alcune persone che hanno sentito gli spari”.
Necessita ancora chiarimenti la dinamica dell’omicidio. Secondo una prima ricostruzione dei fatti l’auto dell’uomo “sarebbe stata trovata con gli stop accesi e forse Manzella ha tentato di scappare dal suo omicida: l’uomo, che forse aveva appuntamento con il suo assassino, avrebbe avuto infatti una gamba fuori dall’abitacolo. Non si conosce per il momento il numero esatto di colpi che sono stati esplosi contro il trentaquattrenne. Sul caso sono in corso le indagini della squadra mobile. Sul posto sono intervenuti anche il medico legale e il magistrato di turno,” spiega Fanpage.it.
Il 14 marzo scorso Antonino e Giacomo Lupo, padre e figlio di 53 e 19 anni, sono stati uccisi allo Zen di Palermo. Il presunto autore del duplica omicidio si è costituito il giorno successivo. “Si tratta” leggiamo su Rainews.it “di Giovanni Colombo, 26 anni, già condannato a 2 anni per la rissa che il 14 febbraio del 2015 portò alla morte del giovane medico Aldo Naro in una discoteca del capoluogo siciliano. Colombo, vicino di casa delle vittime, ha precedenti anche per stupefacenti. Il duplice omicidio di ieri sarebbe avvenuto al culmine di una lite avvenuta tra Giacomo Lupo e il presunto omicida. Nella discussione sarebbe intervenuto il genitore del ragazzo, a sua volta pregiudicato per reati legati al traffico di stupefacenti”.