Imane Fadil, Pm all’obitorio: ‘Non fatela vedere a nessuno’

1
82
Imane

“Non fatela vedere a nessuno”.

È questa la scritta a mano che compare sul fascicolo dell’obitorio di Milano dove si trova il corpo di Imane Fadil, la testimone chiave del processo Ruby, deceduta il primo Marzo e nel pomeriggio dello stesso trasferita dalla clinica Humanitas all’obitorio.

La frase è stata apposta da uno degli addetti del Comune e riporta l’ordine della Procura di non fare avvicinare nessuno, compresi amici e parenti, al cadavere della modella di 34 anni di origini marocchine da oltre due settimane sotto divieto assoluto di avvicinamento per chiunque in attesa dell’autopsia.

La donna è risultata negativa ai test sui veleni più comuni, con particolar riguardo all’arsenico: questo è quanto risulta dalle cartelle cliniche ora in mano alla Procura di Milano che indaga per omicidio volontario. Cartelle da cui emerge che la modella non fosse nemmeno affetta da leptospirosi. Le analisi per appurare la presenza di veleni sono state svolte dal Centro Antiveleni di Niguarda e per la leptospirosi dalla stessa Humanitas.

Rimane dunque il giallo sulla vicenda della modella marocchina teste del processo Ruby e che l’ex premier Berlusconi ha negato di conoscere.

Una delle piste seguite dagli inquirenti è quella che ritrae Imane Fadil come contaminata dal cobalto ionizzato, un composto altamente radioattivo soggetto a decadimento cioè soggetto a progressivo svanimento. Questo spiegherebbe come mai, nel corpo della supertestimone, siano stati trovati solo 0,7 microgrammi per litro, quando il livello di tossicità del cobalto è 40. Ma nel frattempo il veleno aveva già fatto il suo lavoro e il primo marzo la modella è morta tra dolori terribili causati dal decadimento degli organi in un letto dell’Humanitas. È questa la pista seguita dagli investigatori che indagano per omicidio volontario e decisiva sarà l’autopsia che sarà svolta in settimana, alla presenza di un pool di esperti guidati dall’anatomopatologa Cristina Cattaneo che si è occupata anche dell’assassinio di Yara Gambirasio, Lidia Macchi ed Elisa Claps.

1 COMMENT

  1. CHE VERGOGNA :COME SI FA (SE FOSSE VERO)A FARE SOFFRIRE UN ESSERE UMANO COSÌ. SE DAVA FASTIDIO POTEVANO FARLA SPAVENTARE.POVERA STELLA CHE PENA CHE PROVO PER LEI.PURTROPPO PER LEI SI ERA IMBATTUTA IN UN MONDO DI MERDA DOMINATO DAI SOLDI E DAL POTERE:CHE SCHIFO.POI LA SCENEGGIATA DI NON FARLA VEDERE AI PARENTI FACENDO CREDERE CHE STANNO INDAGANDO:MA ANDATELO HA RACCONTARE A CHI NON VI CONOSCE PARASSITI DI MERDA. PURTROPPO IO NON CREDO A NESSUN ALDILÀ QUINDI COME AL SOLITO LA PASSERANNO LISCIA (E UN MIO PENSIERO ).VOLEVO DIRE CHE NON CREDO ASSOLUTAMENTE ALLA GIUSTIZIA.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here