La fase di Nicola Zingaretti pronunciata nel discorso di insediamento come nuovo segretario del PD e che riportano tutti giornaloni con massima evidenza è questa: “Qui dobbiamo cambiare tutto”.
Qualcuno leggendo questa affermazione di Zingaretti avrà pensato che la ho anticipata il giorno prima che lui la pronunciasse dal pulpito del congresso del PD.
Infatti nell’ultimo post ho scritto, riferendomi alla politica che ha sviluppato Zingaretti sin dalle sue prime mosse che ‘La sostanza quindi è vecchia, mentre ad apparire nuova è solo l’apparenza.’
Zingaretti esprime il più classico gattopardismo o trasformismo italiano.
Riporto integralmente l’etimologia e la definizione che da Treccani di questa parola:
‘gattopardismo s. m. (anche, meno comunem., gattopardite s. f.). – Nel linguaggio letter. e giornalistico, l’atteggiamento (tradizionalmente definito come trasformismo) proprio di chi, avendo fatto parte del ceto dominante o agiato in un precedente regime, si adatta a un nuova situazione politica, sociale o economica, simulando d’esserne promotore o fautore, per poter conservare il proprio potere e i privilegi della propria classe. Il termine, così come la concezione e la prassi che con esso vengono espresse, è fondato sull’affermazione paradossale che «tutto deve cambiare perché tutto resti come prima», che è l’adattamento più diffuso con cui viene citato il passo che nel romanzo Il Gattopardo (v. la voce prec.) si legge testualmente in questa forma «Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi» (chi pronuncia la frase non è però il principe di Salina ma suo nipote Tancredi)’.
La decisione politica che sarà presentata come una rivoluzione rispetto ai tempi dei Renzi è il cambiamento dello statuto del PD laddove prevede l’abbinamento del ruolo di premier a quello di segretario. Ecco la grande innovazione: il segretario farà solo il segretario e non potrà avere anche la carica di premier.
I ruoli di segretario e candidato premier saranno separati.
Ma sarà tutt’altro che una innovazione sostanziale.
Sarà una operazione fatta all’insegna di presentarla come la massima cesura con la gestione Renzi, come un rinnegamento totale della sua gestione, senza dirlo apertamente però farlo apparire tale.
La sostanza non cambierà. Cambiare tutto per non cambiare nulla.
Il potere e i privilegi resteranno saldamente nelle mani dei veri padroni del PD: Draghi, Napolitano, Prodi, Mattarella, e, a scendere, dei vari capetti, lo stesso Renzi, Gentiloni, Franceschini, Delrio, Calenda, ecc.
Il motivo per cui il ruolo di candidato premier non potrà essere coperto dal segretario PD è per far posto a Draghi.
Draghi in autunno cesserà dall’incarico di capo della BCE e sarà quindi un disoccupato di lusso.
E il PD non lo può lasciare tale.
Probabilmente Draghi sarà rivestito del ruolo di candidato premier del PD alla luce dei risultati delle elezioni europee, in autunno, dopo che avrà ufficialmente lasciato l’incarico.
Il pensiero dei maggiorenti del PD rispetto al risultato delle elezioni politiche del 4 marzo dello scorso anno è che questo risultato sia un semplice incidente della storia e che vada subito corretto con nuove elezioni.
Infatti Zingaretti, Gentiloni, Calenda, ecc. non fanno altro che ripetere lo stesso ritornello in ogni occasione: il Governo Conte presto cadrà e si andrà ad elezioni anticipate.
Sanno che fare un pastrocchio stile Monti con Draghi in un parlamento saldamente controllato da M5S e dalla Lega è impossibile.
Fare nuove elezioni politiche, nonostante siano state celebrate appena un anno fa, è l’obbiettivo che si sono assegnati i vetero-oligarchi del PD, convinti come sono di ribaltare il risultato di quelle appena celebrate a favore del loro partito a spese di 5Stelle e della Lega.
Ed ecco che Zingaretti, preso da foga elettorale, ha l’impudenza di dichiarare: ‘Dobbiamo rimettere al centro la giustizia sociale, perché la lotta alla povertà è la condizione per stare meglio tutti’, dopo che i capi del PD hanno dato mano libera alla Commissione UE per ridurre alla fame milioni di cittadini italiani e sapendo che le loro politiche saranno anche in futuro quelle che hanno sempre praticato da decenni.
Ed ecco il ‘mite e moderato’ Gentiloni brandire l’arma della baldanza arrogante quando dice, nel suo intervento al congresso a seguito della sua nomina a presidente del PD, che ‘la sfida elettorale in Italia non è lontana, perché il governo non reggerà’.
E infine ecco la copertura degli oligarchi del media system a questa linea del PD. Solo per citarne uno, Il Corriere oggi titola in home page: ‘Spread ai minimi da 10 mesi Effetto Draghi e attese politiche Giù fino a 236 punti dopo il giudizio (invariato) di Moody’s sul debito . Per gli operatori conta anche la spinta della Bce al credito e la scommessa che il centrodestra italiano si stia ricompattando’.
Naturalmente praticano la linea editoriale del doppio standard: se i dati sono buoni il merito non è del Governo Conte, di 5Stelle o Lega, ma di Draghi; se i dati sono deludenti allora il demerito è tutto loro e Draghi non viene neanche citato.
Il terreno per l’entrata in scena di Draghi lo stanno preparando per tempo.
DICO SOLO ALLA LEGA E AI 5S DI RESISTERE FINO ALLA FINE DEL MANDATO COSÌ QUESTI PORCI MANGERANNO IL LORO STERCO. SE GLI ITALIANI SARANNO INTELLIGENTI BUTTERANNO GIÙ QUESTO CASTELLO DI FALSI ANTITALIANI UNA VOLTA PER TUTTI COSÌ ROSICHERANNO NEL LORO FANGO DI BUGIE.SPERIAMO
Non c’è nessuna differenza tra gli uni e gli altri, sono tutti uguali, tutti assetati di potere personale e di ricchezza ottenuta mettendo le mani sulla spesa pubblica. I fatti, le alleanze per potersi insediare al potere, la coincidenza delle rispettive posizioni lo dimostrano ampiamente. Solo gli inguaribili ingenui non lo comprendono…
La capusco perfettamente Bruno.
L emozione di oggi del legaiolo dopo essere stato salvato col No a procedere dei 5s mi rode il fegato parecchio.
La pagluacciata sulla piattaforma Rousseau pure.
L arresto a De Vito pure. Sintomo di una corruzione che si avvicina.
Ma per non tornare come lei al deserto dell astensionismo mi aggrappi a quello fatto finora: la spazzacorrotti che paradossalmente sta mietendo le prime vittime 5s.
Quota 100 e Rdc che pur con tutti i loro difetti, indicano la direzione del Mov verso politiche sociali non di poco conto.
Se le da fadtidio che salvini abbia ottenuto i suoi diritti. Meglio lei faccia parte dei non votanti. La politica non fa per lei.
BRUNO SE PERMETTE IO UNA DIFFERENZA LA FAREI TRA GLI UNI E GLI ALTRI.NON MI RISULTANO POLITICI CHE SI SONO MAI TAGLIATI UN’EURO TRANNE I 5S. QUINDI LEI FA UN PO’ DI CONFUSIONE TRA GLI ONESTI E I DISONESTI.POI SBAGLIARE SI PUÒ MA IN BUONA FEDE E I 5S SONO ATTACCATI DA TUTTI PER L’ONESTÀ CHE HANNO. PENSO CHE QUI NIENTE DA DIRE O SBAGLIO!
Io non voglio fare polemiche personali, tanto più che non credo che la possibilità di commentare offerta dal sito sia finalizzata a tale scopo. Dico solo che ho dato fiducia al M5S per due volte, votandolo. Si consideri che io sono su posizioni astensioniste fin da prima che diventando maggiorenne avessi il diritto di voto (e si parla degli anni ’70). Poi ho visto un aberrante accordo pentastelleghista che ha precipitato il paese in un regime parafascista, accordo preceduto da un altrettanto aberrante tentativo di alleanza con il PD. Ho visto dare all’ILVA la possibilità di continuare a produrre cancro, ho visto rovesciate le posizioni sul gasdotto in Puglia, sto vedendo profilarsi un accordo favorevole al progetto TAV. Tutto questo tra una miriade di altri tradimenti di portata minore che avendo una più bassa rilevanza mediatica possono passare inosservati. E ho visto anche eliminare uno dopo l’altro tutti i principi qualificanti del M5S originario.
Detto questo, io torno più che volentieri al mio astensionismo, al mio nuovamente rigoroso non expedit, e a un rinnovato disprezzo per la politica istituzionale.
MI SCUSO CON LEI SIG.BRUNO NON VOLEVO OFFENDERE MI CREDA.TANTE VOLTE SI DA LA FIDUCIA SPERANDO CHE SIA RIPAGATA .
Caro bruno tu non hai mai votato i grillini perché hanno fatto misure sociali.
La capisco perfettamente Bruno.
L emozione di oggi del legaiolo dopo essere stato salvato col No a procedere dei 5s mi rode il fegato parecchio.
La pagliacciata sulla piattaforma Rousseau pure.
L arresto a De Vito anche. Sintomo di una corruzione che si avvicina.
Ma per non tornare come lei al deserto dell astensionismo mi aggrappo a quello fatto finora: la spazzacorrotti che paradossalmente sta mietendo le prime vittime 5s.
Quota 100 e Rdc che pur con tutti i loro difetti, indicano la direzione del Mov verso politiche sociali non di poco conto.
La speranza é l ultima a morire