Marcello De Vito, ex portavoce 5Stelle e presidente del Consiglio Comunale di Roma, è in carcere con l’accusa gravissima di corruzione.
Luigi Di Maio ha ritenuto di non dover aspettare neanche un attimo dopo aver appreso la notizia dell’arresto e della motivazione che ne ha dato l’autorità giudiziaria.
In pochi minuti, senza alcuna esitazione, senza attendere neanche la pronuncia dei probiviri, si è assunto la responsabilità, come capo politico, di espellere subito De Vito dal Movimento 5 Stelle.
In effetti l’accusa è così grave, per cui il solo fatto che ci sia anche solo il dubbio che un portavoce 5Stelle possa essere coinvolto in una situazione del genere non poteva che portare a una decisione fulminea.
Bene, molto bene, ha fatto quindi Luigi Di Maio ad assumere quella decisione politica in maniera più che tempestiva.
De Vito, a parte i risvolti penali e quindi gli esiti ulteriori delle indagini e del successivo processo, si è macchiato di una gravissima colpa sul piano politico.
Dalle intercettazioni emerge un quadro chiaro, per lo meno in riferimento al contesto ambientale, di sostanziale ‘ambiguità’, che si evince da quelle frasi ‘dette non dette’, tipiche di chi vuol nascondere qualcosa.
Questo atteggiamento di ambiguità e di opacità è una colpa, politica, che merita la massima censura senza appello.
I poteri marci, mediatici, politici e degli affari, non vorrebbero cambiare nulla della mentalità e del modus operandi della classe politica italiana, che generano comportamenti che purtroppo, come dimostra il caso De Vito, possono attecchire anche dentro il M5S.
Le caste del regime morente, ma non ancora morto, adesso esultano per il danno procurato ai 5 Stelle dal tradimento politico ed etico di De Vito.
Le caste del sistema agonizzante, ma che pur traballante è ancora in piedi, vorrebbero che i cittadini italiani arrivassero alla conclusione qualunquistica del ‘sono tutti uguali’, accomunando il M5S a PD e FI.
Ma, sebbene essi siano convinti del contrario, i cittadini italiani non sono cretini.
Sanno distinguere, chi vuole mantenere un sistema ormai putrefatto, e chi lo combatte, lo vuole seppellire e introdurre un altro completamente nuovo.
I cittadini non si lasciano turlupinare, anche perché vedono da parte del M5S coerenza e rapidità di comportamenti cristallini, come testimonia l’immediata decisione di espellere De Vito.
Quale leader politico nella storia italiana ha preso, in materia molto delicata, una decisione così drastica in una manciata di minuti, come ha saputo fare Luigi Di Maio?
Ma sopratutto l’arresto di Marcello De Vito farà scoprire ai cittadini italiani l’efficacia della Legge Spazza Corrotti.
Con il DASPO, previsto da questa legge, Formigoni ha finito per sempre di fare politica.
Se De Vito sarà condannato, in base al DASPO della Legge Spazza Corrotti, non potrà mai più fare attività politica. Non potrà mai più trattare la cosa pubblica.
I cittadini si renderanno conto che questa volta nella lotta contro la corruzione si è fatto qualcosa di molto serio, di terribilmente incisivo.
Qualcosa di così penetrante che costringerà molti a cambiare mentalità e modi di fare che si erano radicati da tempo immemore.
Costringerà gli imprenditori a competere sul terreno dell’abilità manageriale e imprenditoriale, sul terreno delle idee innovative, della capacità di realizzarle, della capacità di portarle al successo confidando sulla loro validità e affermazione sul mercato.
Tutto il sistema dovrà cambiare e cambierà effettivamente pelle, perché i protagonisti dell’economia, della finanza e della Pubblica Amministrazione non solo abbandoneranno le pratiche corrutive perché sono eticamente inaccettabili, ma perché ormai il rischio di pagare un prezzo salatissimo è così alto che non ne vale più la pena.
Cambieranno se non per virtù, per necessità.
E questo sarà un risultato straordinario che segnerà la storia dell’Italia in questo secolo.
Neanche i più renitenti potranno negare che questo storico risultato sarà merito della Legge Spazza Corrotti voluta dal Movimento 5Stelle.
Presto le caste del vecchio regime scopriranno che hanno poco da gioire per i danni che ha provocato l’arresto di De Vito ai 5 Stelle.
Questo fatto da cui oggi pensano di trarre vantaggio, non passerà molto tempo che si renderanno conto che segnerà la loro sconfitta definitiva.
Questa faccenda la trovo un pò strana sopratutto
al comportamento del Movimento 5 Stelle.. perchè fino adesso in casi similari o affini il PD proclamava l’autore a carica di Ministro o sicuramente a livello superiore con una cospiqua integrazione di stipendio per il mancato guadagno!!
Concordo su tutto.
Osservo comunque che adesso è più che mai urgente una riforma incisiva sul sistema di selezione degli eletti/amministratori (a tutti i livelli) del m5s.
Anche a costo di scontentare i mitici iscritti ed unici votanti.
Gli iscritti sono alcune migliaia.
Gli elettori sono molti milioni (e spero che restino tali…)
De Vito mi impressiono’ durante il discorso di insediamento della Raggi: era seduto in alto, dietro alla sindaca, ed era palesemente devastato dalla rabbia e dell’invidia. Un caso di scuola di “linguaggio del corpo”. Possibile che sono stata la sola a notarlo?
L’eccesso di ambizioni personali non deve avere spazio in un movimento (chiamiamolo pure partito…) come i 5s.
È pericoloso e può danneggiare l’intero progetto.
A me sembra che coloro che filtrano i commenti sono grillini. Infatti ogni mio commento contro di loro non li pubblicano mai.Ora vediamo : sia Di Maio che Travaglio sono due perfetti idioti arrivisti e persone poco perbene.