“Se le accuse saranno confermate rimandano a illeciti molto gravi. Il M5S dimostra di avere anticorpi efficaci per reagire a cose del genere”.
Il premier Giuseppe Conte ha commentato così l’espulsione dal M5S del presidente dell’Assemblea Capitolina Marcello De Vito, arrestato ieri con l’accusa di corruzione e traffico di influenze.
“Il messaggio che fa passare il M5S è che non può garantire ai suoi elettori che non si verifichino episodi corruttivi, non sarà mai possibile per una forza politica” ha spiegato il presidente del Consiglio “Una forza politica garantisce ai suoi elettori che nel caso si verifichino episodi, o anche solo accuse del genere, la reazione sarà sempre efficace e tempestiva“, ha spiegato il premier.
La reazione di Luigi Di Maio era stata immediata: “Marcello De Vito è fuori dal MoVimento 5 Stelle. Mi assumo io la responsabilità di questa decisione, come capo politico, e l’ho già comunicata ai probiviri,” ha scritto ieri mattina su Facebook il capo politico pentastellato.
“Quanto emerge in queste ore oltre ad essere grave è vergognoso, moralmente basso e rappresenta un insulto a ognuno di noi, a ogni portavoce del MoVimento nelle istituzioni, ad ogni attivista che si fa il mazzo ogni giorno per questo progetto.
Non è una questione di garantismo o giustizialismo, è una questione di responsabilità politica e morale: è evidente che anche solo essere arrivati a questo, essersi presumibilmente avvicinati a certe dinamiche, per un eletto del MoVimento, è inaccettabile,” aveva affermato Di Maio.
“De Vito non lo caccio io, lo caccia la nostra anima, lo cacciano i nostri principi morali, i nostri anticorpi.
Ciò che ha sempre distinto il MoVimento dagli altri partiti è la reazione di fronte a casi del genere. De Vito potrà e dovrà infatti difendersi in ogni sede, nelle forme previste dalla legge, ma lo farà lontano dal MoVimento 5 Stelle. Ringrazio la magistratura e le forze di polizia per il lavoro che hanno svolto e che continueranno a svolgere quotidianamente,” aveva concluso.